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Preambolo:
Gli anni '60 sono stati un crogiuolo di generi, una fabbrica di suoni diversa tra di loro ma con carattere di fondo simili tra loro. Un calderone inestinguebile di melodie e contenazioni armoniche, di stili (musicali e di vita) diversi tra lor, da cui ancora oggi al gente continua ad attingere. Forse gli anni 60 sono la seminalitàò fatta decade, anzi quinquennio.
Possiamo passare dal blues lisergico di hend5riz (spaziale a tratti), alla Acid rock dei cream, al blues rock di Jonh mayall, alla psichedelia di Grateful dead e Doors, al cantautorato impegnato di Dylan, finoa sfiorare i primi esempi di hard rock.
Una commistione di suoni che mi ah sempre fatto  + 
la ricetta della felicità.
Chiuso il preambolo. In questo clima di grandi rivoluzioni (lasciamo perdere la varie parentesi storiche) in ogni campo, si formano i Cream. Uno dei primi esempi di supergruppi: un ensemble di musicisti svezzati, preparati e creativi che si riuniscono per dar vita a vare e proprie band di culto, o quanto meno, rispettatissime nel loro genere ( e apprezzate pure da chi non ascolta sempre il genere in questione) Supergruppi coem i mad season nel grunge, i fantômas, i Down in doom/sòudge, i weather report ed i Maharavishnu Orchestra nel fusion jazz e così via.
I cream ebbero una produzione immensa dal punto di vista dello spessore, nonostante sia stato abbastanza esiguo il numero dei dischi ceh ci hanno lasciato.
Infatti il gruppo durò pochissimo: nel 66 si riunirono e nel 68 si erano già sepratati, sebben qualche disco esca a loro nome nel '69: in realtà lo registrarono prima, ma le case discografiche lo pubblicarono "postumo" per guadaganrci qualcosa in più.
Supergruppo, duqnue, perchè formato da Eric Clapton (giovanissimo, uscito dalal fortunata esperienza negli yardbirds e dalla grandissima e magistrale collaborazione con i Bluesbrakers di mayall), un ottimo batterista George " Ginger" baker ed un buon bassista-cantante, bruce ( non mi ricordo il cognome, scusate ...)
Tra dischi, tra grandissimi lavori.
Fresh cream, del 1966, contiene pezzi brevi, am carichi di ondate blues, acide e con al struttura popo. Seminalissimo.
Subito dopo, nel 1967 ( che anno, che anno  ) esce quello che reputo il loro capolavoro " Disraeli gears" , con i picchi creativi in "sunshine of you love", "Starnge brew" ed il giro iperblues " take it back"
Poi esce " Wheels of fire", disco molto "peso", sempre sulla stessa scia dei precedenti.
"Goodbye" del 1969 è studiato a tavolino, ideato appunto come disco d' addio, con un titolo che è tutto un programma.
I Live sono spettacolari, perchè fanno sbizzarrire i nostri tre baldi (ormai anzionotti) giuovincielli  e sono due live: del 1970 e del 1972.
Baker ( spettacolare il suo assolo di batteria in Toad, traccia di Fresh cream) e Clapton si ritroveranno poi nei Blind faith.
Un gruppo da conoscere e amare ( come ah fatto il sottoscritto)
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