Sigur Ròs

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Close to me
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Sigur Ròs presentano 'Takk...': Adesso la nostra musica è più allegra'

    Verrà pubblicato a settembre il quarto lavoro dei Sigur Ròs: “Takk...” (“grazie” in islandese). Annunciato come un album rock, dal sound a metà tra Korn e Papa Roach, si tratta in realtà dell’evoluzione del percorso sonoro della band islandese. Il rock’n’roll è un attitudine più che un genere dentro al quale incasellare la loro musica. “Si tratta solo di voci circolate su Internet. Le nuove canzoni sono più strutturate, con un sound solido e compatto, in questo senso più rock”.
    Parliamo del nuovo disco con il cantante e chitarrista Jónsi Birgisson, gay dichiarato, cieco da un occhio, dal cui viso traspare sofferenza e innocenza. Cosa è cambiato nei Sigur Ròs rispetto agli album precedenti? “Facciamo musica che suona più felice e meno malinconica. ‘Takk...’ è un disco più allegro, divertente, almeno noi ci siano divertiti molto nel realizzarlo. Ci abbiamo lavorato per un anno e mezzo, tutto suona più fresco. In passato arrivavamo in studio con le canzoni già scritte e arrangiate, si trattava solo di inciderle. Questa volta abbiamo composto in studio e registrato subito i brani. Ci sembra che il risultato ottenuto abbia un suono più pulito”. Giusto un paio di pezzi sono nati durante il tour, fra cui “Milànò”, omaggio della band islandese al pubblico italiano. “E’ nata durante il soundcheck di un concerto che abbiamo tenuto un paio di anni fa qui da voi”. Dopo i primi due album cantati in islandese, i Sigur Ròs hanno attirato l’attenzione per la scelta di cantare i “hopelandish”, una lingua inventata che assomiglia ad un misto fra islandese ed inglese, chiamato così perché la prima canzone in cui è stato utilizzato si intitolava “Hope”. Un linguaggio senza senso che porta il cantato ad unirsi con la melodia, come fosse un vero e proprio strumento. “Non abbiamo bisogno di parole per comunicare col nostro pubblico. Il legame con i fan è puramente musicale. Si attivano dei significati lirici attraverso un processo emotivo, così ognuno è libero di attribuire al testo il significato che vuole. Ma accade lo stesso per molti artisti, che compongono cantando parole a caso, aggiungendo il testo in una fase successiva. Per adesso preferiamo continuare così, e assicuro che non abbiamo ricevuto pressioni dalla nostra casa discografica affinché cantassimo in inglese”. Come nascono le canzoni dei Sigur Ròs? “Dalla voglia di quattro ragazzi di divertirsi con la musica, ognuno con il proprio strumento. E’ come se gli strumenti fossero dei giocattoli con cui ci divertiamo”. E’ interessante capire come un luogo con così poca densità di popolazione come l’Islanda in questi ultimi anni abbia sfornato artisti in grado di guadagnarsi un’ottima reputazione in tutto il mondo: oltre Bjork, anche Mùm o Emiliana Torrini. Come mai a noi italiani questo non riesce? “Credo sia un fatto culturale. Se cresci in Italia, dove le radio trasmettono prevalentemente musica italiana, tutti i film sono doppiati, in cui in alcune parti del paese – come nel Sud - un ragazzo non ha nemmeno la possibilità di trovare nei negozi certa musica, in qualche modo condiziona molto la creatività. Il primo impulso è quello di copiare altri artisti, a sfavore di una propria identità artistica. Un islandese, per varcare i propri confini, ce la deve mettere tutta. Tutta la propria passione e l’impegno. Non penso accada lo stesso da voi”. Siete apprezzati nel vostro paese? “Direi di sì, abbastanza. Riceviamo sufficienti articoli e interviste nei giornali locali”. Prima di terminare le registrazioni di “Takk...”, la band si è prodigata in una serie di progetti paralleli che vanno dalla partecipazione a diverse colonne sonore alle rivisitazioni per archi dei loro brani da parte del Kronos Quartet e al progetto “Split sides”, che li ha visti esibirsi assieme ai Radiohead (ma in set separati) per una coreografia di Merce Cunningham. “Ognuno di noi raccoglie per conto proprio stimoli creativi, scrivendo musica da sé. Proprio in questi giorni ho caricato un nuovo programma sul mio computer”. Che musica hai ascoltato di recente? “Billy Holiday, un classico, bellissima voce… E poi mi hanno dato un CD di un gruppo di ragazzi di Genova che dovrebbero essere i ‘Sigur Ròs’ italiani, ma non l’ho ancora ascoltato”. Possiamo dire che la vostra musica non assomiglia a quella di nessun altro, che avete creato un nuovo sound? “Cerchiamo soltanto di non ripeterci di album in album. Ci piacciono le melodie aperte e organiche, spesso ispirate dai paesaggi islandesi. In fondo le nostre non sono altro che pop songs”.

    rockol.it
     
    Top
    .
307 replies since 27/6/2005, 12:16   4672 views
  Share  
.