FAITH NO MORE - Album Of The Year

(1997) -Sipario-

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    'I am a Shadow and I dwell in the catacombs which border the country of illusion hard by the dim plains of wishing'
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    Talamasca

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    Ironia fin dal titolo, ultimo appuntamento di un divorzio casalingo, l' ennesimo, non si tratta più del chitarrista di turno che molla o del vocalist cacciato, il discorso è più ampio, il tumore relazionale è in metastasi, la soluzione è unica. Ultimo disco, Ultimo tour e poi saluti. Il funerale dell'artwork riflette tutto , così trasparente da essere tetro.
    È il relazionarsi senza sentimento, ove prevale innanzitutto la professionalità e il carisma dei coinvolti , uno scopare senza far più l'amore , pochi attimi e “Collision “ parte frontalmente, senza fronzoli, sezione ritmica in gran spolvero e il ruggito di Mike sempre perfetto. Sfuriata HC in piena regola, riprendendo aspetti più aggressivi del precedente lavoro. La produzione è perfetta nel suo fare scarno ed essenziale, ferisce nell'impatto “ Naked In Front Of The Computer” , complice un ottima prova del sempre sottovalutato John Hudson ( amico di Billy poi scomparso di nuovo nel vortice underground americano nonostante i suoi meriti in questa prova) , è esattamente il sostituto che la band stava cercando per dar il giusto senso all'addio. La grinta scontra il rimpianto e lo affonda, tra i latrati mefitici di “Got That Feeling” , ricchi di ripartenze e disprezzo. Affacciandosi alla finestra del futuro del vocalist con “Home Sick Home” ( intravedendo qualche derivazione jesuslizardiana che sfocerà poi nei primi due dischi dei Tomahawk) , intrisa nel riffing nervoso, a spirale sulla breve durata della composizione.
    Persino decelerando il tempo, lo scheletro dei brani resta volutamente abbastanza spoglio, in piena coerenza con il mood del disco, una sorta di interpretazione nel sentire gli strumenti divisi nelle loro trame, gelidi conoscenti nonostante la qualità poi resti alta, “ Paths Of Glory” ne è il buon esempio. Bottum resta minimale ,come in tutta l' opera, ad esclusione dell' esperimento Gothic Metal “ Last Cup Of Sorrow” perfettamente riuscito, in quel giro di note catchy che lascia a Patton la morbosa interpretazione semiradiofonica che troveremo poi in suoi progetti futuri. Discorso estendibile per le poppeggianti in chiave soul “ She Loves Me Not” , non avrebbe sfigurato nei Pepping Tom e qui posta a bilancia del disco per smorzare i toni drammatici respirati fino a quel punto, e “ Helpless” sussurrata tenue sotto una chitarra acustica a tratti solare, esplodendo poi per un finale urlato, che rispecchia il titolo.C è una voce che cerca di uscire , intrappolata in un progetto che sta crollando sotto ai suoi piedi. Quanti rimpianti affiorano ascoltando la splendida “Stripsearch” ? Notevoli , su quanta strada potenzialmente ancora era possibile percorrere, nello stesso anno di OK Computer .
    Allora riaffiorano i ricordi, innesti crossover di dieci anni portati in giro per il mondo, “Mouth To Mouth” mostra con tranquillità l'onestà di un gruppo che, se avesse voluto, sarebbe potuto rimanere come avvoltoi ad attendere il trend Nu Metal per addentare anche la loro meritata fetta di guadagno, e a quel punto avrebbero dovuto tacer tutti, sarebbe stato legittimo,ma così come nel 1989, fecero valere la lingua alle mani. Pristina saluta

    “I'll be with you “ ....

    ripetuto continuamente come un mantra, sussurrato nelle cuffie del vostro lettore, mentre la distorsione va ad esaurirsi con le parole, e le parole con le esibizioni contrattuali, e con esse le sporadiche citazioni delle band che son cresciute con loro, non saranno mai abbastanza...
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    ogni volta che ascolto questo album mi vengono i brividi, a kme personalmente piace, moltissimo, non sarà il mio preferito, ma è uno di quelli che ho ascoltato tantissimo, a differenza di tanti altri album che metto allegramente da parte!

    bella recensione, emotiva al punto giusto! :emo:
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    Vero che per me ce ne sono di meglio, ma il canto del cigno faithnomoriano è un qualcosa che lascia con l'amaro in bocca.
    Peccato, perchè con questo album ci avevano regalato l'ennesima perla.
    A mio parere una canzone come Last Cup of Sorrow, in tutta la sua bellezza, è esemplificativa del momento della band al crepuscolo.
    C'è un sacco di gente che dovrebbe erigere loro un monumento...
     
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    Seppur lo consideri il meno bello della discografia dei FNM, ritengo che in genere sia un album molto sottovalutato. Si tende a screditare sempre come "ultimo album della band, meglio i precedenti" e a volte addirittura lo si sconsiglia quando si suggeriscono i dischi della band ad un novello....
    Grosso errore.
    Album raffinato, romantico, ma anche duro e diretto a tratti.

    Concordo con Fede su Hudson, chitarrista davvero pulito, i suoi live dell'ultimo tour dei FNM sono sempre senza sbavature... L'avessero trovato prima, avrebbero lasciato Menta al suo posto di roadie e sarebbe stato senz'altro meglio :D

    Ricordo come fosse oggi il giorno della discussione della tesi triennale, quando lo ascoltai in macchina per arrivare all'università. All'epoca ero convinto che sarebbe stato il mio ultimo giorno all'università e comunque un traguardo nella mia vita, questo album in sottofondo risultò perfetto per quel momento.... sensazione bellissima e particolare.
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    Grande recensione per un disco sottovalutato ed ingiustamente coperto di feci da chi non ha capito quanto fosse avanti questo lavoro. Ma soprattutto, se King for a day mette in mostra la varietà di Patton dato che si tratta di 14 brani costruiti ad personam, l'album dell'anno è un melting pot di stili: ma non come nei Bungle che gli stili erano coinquilini (anche) nello stesso brano, ma di pezzi che passano dall'hardcore al trip hop elettronico (stripsearch è l'anticipazione del discorso Lovage, per il sottoscritto), dai pezzi più catchy a qualcosa di malato o di melodioso ed emotivo.

    Concordo su Hudson, visto che l'unico puzzone nei FNM è stato Dean Merda.
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  6. Neuros
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    Vabbè lo sapete, è quello che preferro dopo The Real Thing/Angel Dust (azz, mo compare Eingel Dast).
    Troppo tutto :emo:
     
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  7. Neuros
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    Sarà che questi giorni mi sto drogando di FNM, è ingiusto lasciare così pochi commenti a quest'album...su basterebbe un pezzo come Pristina a chiudere il sipario per inneggiarlo come grande, oppure il fantasma dei Tomahawk che saranno, da Collision a Mouth to Mouth passando per Home Sick Home...o il trip hop di Stripsearch, le note dolci di Helpless, dal sapore agrodolce. La prova della band non si prende neanche in considerazione, cose dette e stra-dette, però il basso di Billy quando tutto rallenta raggiunge picchi assoluti.
    Capolavoro, come sempre!
     
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  8. JØHN
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    Dovrei avere come regola l'ascoltare ogni giorno un album diverso dei FNM, almeno una volta al giorno. Incredibile vedere come, ascoltando verso sera un Album Of The Year (che se vogliamo è il meno importante, meno ricco, meno tutto, degli album dei fnm), ti spazza via qualsiasi cosa sentita prima, vuoi per intensità e compattezza dei pezzi, vuoi perchè si presta proprio ad un ascolto serale, vuoi perchè è un album tutt'altro che piatto pur essendo leggero, e poi ci sono alcune canzoni tra le più belle del repertorio:
    Stripsearch
    Helpless
    last cup of sorrow
    Paths Of Glory
    Mouth to Mouth
    Home Sick Home
    ashes to ashes
    oh cazzo mi sa che son tutte belle.
    In fin dei conti questo mi incuriosisce e intrippa meno rispetto a king for a day, ma lo ritengo più coerente e uniforme, pur nella sua crossoveraggine. più serioso. bellissimo. guai perdersi una perla come sto disco.
     
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    oh cazzo mi sa che son tutte belle.

    bè, tutte hanno uno standard buono anche tra quelle con meno piglio, contando che è un disco fatto praticamente in due e quasi solo per esigenze contrattuali...

    solo avrei accorciato Helpless...
    strano che sul riff/base di "Ashes To Ashes" non sia ancora arrivato qualche rapper a metterci le zampe su... :D
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8 replies since 23/10/2007, 16:08   368 views
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