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parliamo dei Gathering, questa fenomenale band Olandese c che cosi tanto ha fatto sia per il rock che per il metal.
Progetto nato embrionalmente tra le dita di o Hans Rutten (batterista) e il fratello Renè (chitarrista), si unirono al cantante Bart Smits (che già suonava nei Cromlech con lo stesso Renè) nel 1989, cercando per hobby di emulare i Celtic Frost del fondamentale Into the Pandemonium. La struttura scheletrica della band si unì poco alla volta : giunse il bassista Hugo che segnalò il chitarrista Jelmer. trovato poi in Frank un degno tastierista, il cammino iniziò. Il moniker venne scelto dal film "L'ultimo immortale",in riferimento all'adunata degli immortali.
Sfatiamo il mito che li vuole iniziare con un tributo pieno alla musica estrema, no. semmai certi echi li si sente nelle demo "An immaginary simphony" e "Moonlight Archer" , trovato il contratto, effettivamente il tocco della band tende a raffinarsi notevolmente:
Always
un tocco certamente più classicheggiante,tra le note di questo disco.. il cantato talvolta in growl, può ingannare, è un buon disco che può ricordare sia i Celtic che gli Amorphis, ci sono ancora segni dell'inesperienza ,ma resta un buon debut e un songwriting convincente,con la sporadica presenza di Marike Groot come voce femminile.
Almost Dance
questo album è un vero dispiacere, sprecate trame molto interessanti di una band che musicalmente cresce , sotto ad un duo musicale che proprio non convince: Niels Duffhues e Martine van Loon non sono all'altezza della situazione, sopratutto il primo tende a essere decisamente fuori luogo con la sua timbrica fastidiosamente nasale. ma "Like Fountains" è testimonianza del talento che cresce
a questo punto la band saluta nuovamente i vocalist, inizia una giostra di audizioni assurda, conclusasi con l'arrivo della giovanissima Anneke Van Giersbergen, dalla preparazione prettamente jazzistica, decide di fare un tentativo, ed è la manna del cielo della band:
Mandylion
se ci si fa due calcoli sul potenziale della band, e lo si addiziona ad una vocalist divina, il risultato è l'album di Dark Metal definitivo. Perfetto in tutte le sue sfumature e probabilmente irragiungibile in una sfera oramai inflazionata da prodotti che ne ricalcano spesso lo stile. Dal riff nervoso di "Strange Machines", ai fraseggi barocchi tastierati "Eleanor", i passaggi di registro assurdi in "Leaves" ,la pura poesia della composizione di " Sand and Mercury" alla stregua con il prog, la bellezza degli stacchi strumentali (e della titletrack) . Una sorta di piccolo miracolo, di una grazia leggiadra infinita. Pezzi come le due frammentazioni di "In Motion" lasciano il cuore in balia di sussulti e brividi:
'make me cry in vain
leave one tear
touch my face with your sigh
leave me against the stream
one hundred worlds will see me
passing by...'
caposaldo, da avere magari nell edizione remastered a dual disc. Con incluse le demo del primo provino della vocalist.
la Century Media ovviamente non si fece sfuggire quella insolita band con una frontwoman alquanto particolare. Un talento straordinario bilanciato da un umiltà assurda, rifiuta spesso facili copertine ma al contrario , è disponibilissima con i fans
Nighttime birds
promette quello che mantiene questo disco, dall'apertura orgasmica di "On Most Surfaces" , danzante tra incursioni pianistiche e una straordinaria Anneke. Questo disco afferma maggiormente il distacco dal riffing metallico, piacevolmente soggetto all'essenza di una chitarra acustica ("Confusion") a tutto vantaggio delle splendide melodie solari. Un disco più essenziale e minimalista , che non disdegna qualche accelerazione graditissima ("Third Chance" ) e socchiude la porta di classe, con la meravogliosa ballata pianistica ""Shrink". Romanticismo sonoro.
ma le sorprese non finiscono qui.
passano altri tre anni, e la band chiama il produttore Attie Bauw (noto per i lavori con i Radiohead) e lavora per l'opera più complessa, un concept.
How to measure a planet?
non è ben chiaro se è necessario disporre di più follia o di estro, per evolversi ancora verso una terza strada. Scorre psichedelia tra le tracce, tra atmosfere eccezionalmente rarefatte ( Frail) e sapori di fluidi rosa ( My electricity) e richiami ai Dead Can Dance, il songwriting è delizioso, poliedrico e suggestivo. tra tappeti di synt (Marooned,Great ocean road) e intrecci di chitarre, si rincorrono lisergici sogni. Anticonvenzionali sicuro, presentano sul piatto un singolo (Liberty bell) da 6 minuti senza alcun timore. Il secondo disco è anche più compatto, tra episodi jazzati ( Illuminating) e fascinosi percorsi trip hop ("Probably built in the fifties"). E se il primo disco si concludeva tra orchestrazioni quasi space rock , il secondo è preda di una titletrack dilatata in una lunga suite prevalentemente strumentale (e legittimatrice delle temetiche del disco)colorata dalla voce della Van Giersbergen.
Superheat
in attesa del nuovo disco, danno alle stampe questo live, che mostra il potenziale della band on stage, ispiratissimi seguono uno dopo l'altro i brani dei 3 dischi precedenti, grandissimo.
Jelmer abbandona pacificamente la band, stanco proprio della vita da tour, si accomoda al ruolo di tecnico del suono, intanto esce:
If_Then_Else
la copertina parla abbastanza, di nitido oramai c è poco, non vanno classificati per un genere , troppe strade percorse, per comodità per esempio, questo disco è definibile come alternative , tra ispirazioni inglesi (Radiohead, Anahema) e il loro inconfondibile tocco (" Amity " mostra addirittura uno xilofono), Anneke sfrutta la maturità della sua voce ,preferendola più spesso a tonalità più innocenti, la profondità resta invariata, si alternano solo le emozioni (in " Beautiful War quasi si costruisce il pezzo da sola) , spesso questo è un lavoro sottovalutato, ma solo perchè dopo 3 album che fondamentalmente hanno una personalità forte e definita ,e tra loro molto diversi. Questo purtroppo è figlio dei dissapori con l'etichetta (che li pressava a cambiare stile) e i tempi di registrazione un pò affrettati, è però l'affermazione definitiva del marchio della band sul proprio sound. " Saturnine" vale già da sola l'acquisto.
Souvenirs
ancora la parola d'ordine è sperimentare, sotto l'occhio vigile di Zaya Hadzich (Motorpsycho, Sonic Youth e Low)
Questa volta la sperimentazione è ancora più marcata che nei lavori precedenti, vengono introdotte nuove ed innovative soluzioni sonore contrapposte a semplici linee melodiche, These good people, si mostra nel suo fare sognante. La combo " Even the spirits are afraid" (l'unico pezzo dell'album a tributare discretamente le origini) e" Broken glass" (in versione meno minimalista dell EP Black Light District). E se sul disco aleggia un vago spettro di Massive Attak. Monsters richiama l' industrial ispido. Un disco decisamente da riscoprire, flirta con successo con l'elettronica, accarezza con dolcezza le chitarre ma sa essere freddo e plumbeo quanto una casa stregata ,come conferma la chiusura di Golden grounds. Spettrale.
Sleepy Buildings
un unplugged dei The Gathering era il sogno proibito (o uno dei due ) di qualsiasi fan della band, per l'occasione il gruppo mostra 2 inediti e riarrangia 3 pezzi del periodo dei primi due dischi. Il risultato è sublime. Da ascoltare assolutamente nella sua interezza e passionalità. Prova favolosa degli olandesi che per congedarsi dalla dannosa etichetta, scelgano la miglior via possibile. Oro tra le note, squisito nutrimento dell'animo.
Accessories
il punto della situazione di alternative versions, live e Bsides tratti da EP e singoli vari, in ben due ricchi dischetti, persino la cover "In Power We Trust The Love Advocated" dei Dead Can Dance. Accessori di certo non a scopo mero ornamentale.
Passengers in Time - A Musical History Tour
sconosciuto ai più, si tratta di un progetto della band con un professore, il gruppo si occupava della colonna sonora che davano le sfumature alle immagini, prevalentemente strumentale e atipico, permette ai fan di conoscere meglio l'estro dei musicisti (in primo piano stavolta)
Recensione di Home qui su R&D
per ora chiude il percorso artistico della band, che attualmente è in tour, e Anneke è richiestissima di featuring... li aspettiamo.
Edited by Felson - 18/5/2020, 16:40. -
DaveJWarner.
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richiestissima di featuring..tra cui quello fresco fresco con i Napalm Death...questo per far capire anche la sua apertura mental-musicale
io adoro alla follia ALWAYS, l'acustico e MANDYLION...Ma penso che la band sia ancora una delle più sottovalutate del panorama metal. Già...un pò troppo... -
buntrina.
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Io ho sentito solo Mandylion e li ho scoperti da pochissimo, mi ha incantata subito la voce di lei, che pur essendo soave il giusto e tipica del suo genere non ha però quelle sfumature stucchevoli di altre cantanti dark metal . -
.CITAZIONE (buntrina @ 28/3/2007, 19:02)Io ho sentito solo Mandylion e li ho scoperti da pochissimo, mi ha incantata subito la voce di lei, che pur essendo soave il giusto e tipica del suo genere non ha però quelle sfumature stucchevoli di altre cantanti dark metal
verissimo... poi comunque, di dark metal han fatto solo quello, poi han virato rotta verso il rock, ma intanto sono divenuti una sorta di modello su cui ricalcare sopra schemi di altre band(lacuna, Within temptation ecc...)... ha un estensione e un espressività straordinaria... se ascolterai pure gli altri,ti accorgerai di quanto è particolare la loro evoluzione.... -
buntrina.
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sì, manco sapevo che fossero diversi gli altri dischi, me li procurerò... ecco sì, Within Temptation, la voce di lei è il paragone giusto... . -
DaveJWarner.
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CITAZIONE (buntrina @ 28/3/2007, 19:13)sì, manco sapevo che fossero diversi gli altri dischi, me li procurerò... ecco sì, Within Temptation, la voce di lei è il paragone giusto...
ma un pò di misura.... -
.CITAZIONE (DaveJWarner @ 28/3/2007, 19:15)CITAZIONE (buntrina @ 28/3/2007, 19:13)sì, manco sapevo che fossero diversi gli altri dischi, me li procurerò... ecco sì, Within Temptation, la voce di lei è il paragone giusto...
ma un pò di misura...
vabbè, che Anneke le faccia mangiar tanta...polvere ,è ovvio trovamene di vocalist di quel panorama, così.
è come paragonare Cornell a quello dei calling, non è solo questione di chi è arrivato prima.... -
buntrina.
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CITAZIONE (DaveJWarner @ 28/3/2007, 19:15)CITAZIONE (buntrina @ 28/3/2007, 19:13)sì, manco sapevo che fossero diversi gli altri dischi, me li procurerò... ecco sì, Within Temptation, la voce di lei è il paragone giusto...
ma un pò di misura...
na mumenta...
Intendevo proprio il paragone che facevo prima. La voce di Anneke è grandiosa in tutti i sensi. La cantante dei Within Temptation ha un'elasticità vocale pazzesca, ma è stucchevole, come dicevo prima.
Cappitto mi hai?
Cornell chi?. -
.CITAZIONE (buntrina @ 28/3/2007, 19:26)Cornell chi?
........ (il luogo della tua laurea)
io consigliere comunque la triade: Nighhtime/How /Souvenir. -
Neurosjb.
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Sarà che amo tutto degli olandesi, soprattutto gli ultimi lavori che li hanno avvicinati a uno stauts di band elitaria, che riesce a piacere però anche ai metallari dai palati più fini. Che aggiungere oltre a quello che ha presentato Fede in maniera egregia?Boh, ah le collaborazioni con Garm
Edited by Felson - 18/5/2020, 16:42. -
Meko Winston.
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io che sono profano...
che ho ascoltato solo 2 o 3 canzoni,
con quale album inizio ?
Mandilyon ?
Edited by Felson - 18/5/2020, 16:42. -
.CITAZIONE (Meko Winston @ 28/3/2007, 19:49)con quale album inizio ?
Mandilyon ?
dipende...
vuoi il lato dark metal, quello rock alternative, acustico o sperimentale?CITAZIONE (Neurosjb @ 28/3/2007, 19:42)Che aggiungere oltre a quello che ha presentato Fede in maniera egregia?Boh, ah le collaborazioni con Garm [/color]
appunto, argomenta almeno un pochettino. -
Meko Winston.
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CITAZIONE (Gidan Razorblade @ 28/3/2007, 19:54)CITAZIONE (Meko Winston @ 28/3/2007, 19:49)con quale album inizio ?
Mandilyon ?
dipende...
vuoi il lato dark metal, quello rock alternative, acustico o sperimentale?CITAZIONE (Neurosjb @ 28/3/2007, 19:42)Che aggiungere oltre a quello che ha presentato Fede in maniera egregia?Boh, ah le collaborazioni con Garm [/color]
appunto, argomenta almeno un pochettino
uh gesù...
vada per il vino della casa
se devo scegliere il genere
mi butterei sul rock alternativo o sullo sperimentale
se non c'è prendo la carbonara
no dai può essere che quello rock sia anche quello che fà più cagare
il genere non definisce la potenza e la bellezza del gruppo...
dai da qualcosa devo iniziare...
suvvia mi consigli. -
Neurosjb.
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Vediamo di impegnarmi allora...
Ho seguito diciamo il filo cronologico quando conobbi la band e agli esordi, gli unici a tener loro testa in quel tipo di doom/death erano unicamente i 3rd And The Mortal quindi qua stiamo parlando di capolavori brillanti e freschissimi per innovazione, tecniche e capacità emotive.
Mandylion è sciramente l'album che preferisco alla pari di How To Measure A Planet che tra entrambi contengono perle e aguzzate le orecchie come Leaves, Sand and Mercury, My Electricity, Travel e Marooned
Edited by Felson - 18/5/2020, 16:42. -
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Mandylion è obbligatorio, e poi direi " How to measure a planet? " , il resto è nella scheda... ho provato a descrivere al meglio le differenze sostanziali che ogni album possiede...
niente mancia ,non si preoccupi..