Living Colour

Elvis è morto

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  1. John!
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    Scoperti da Mick Jagger in un concerto al CBGB nel 1986, i Living Colour si possono considerare come una delle realtà crossover più importanti, sia per le mescolanze stilistiche,sia per lo spessore tecnico di ogni componente della band.
    una delle formazioni di musicisti di colore più importanti della storia del rock, quindi chiaro ed inevitabile è il paragne (voluto dalla stessa band) con i vari Hendrix, MC5, Bad Brains.. e inevitabili sono le influenze di tutto questo background nero (e non solo).

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    VIVID [1988]
    PIETRA MILIARE. ecco tutto ciò che c'è da dire.
    probabilmente un album spartiacque, probabilmente in musica gli anni 90 sono iniziati nell'88, di sicuro il panorama musicale mondiale non restò indifferente a questo disco. il singolaccio "Cult Of Personality"(tendenzialmente funk metal) sfondò nelle radio statunitensi, per poi fare il giro del mondo.
    il cocktail stilistico è il risultato di una fusione di una POSSENTE sezione ritmica (come nella migliore tradizione black), un chitarrista (principale compositore del gruppo - e si sente) convinto di essere il nuovo Hendrix (ascoltatelo ascoltatelo), e un vocalist che incorpora in se tutta la tradizione black da James Brown in poi.
    in quest'album io ci vedo molto una fusione tra hard rock / metal anni 80, black music e glam pop.
    "I Want To Know" è la mia preferita, poppettara e radio friendly, con tanto di coretti stile queen (ahah), basso capriccioso in bella evidenza e tutti quegli ingredienti che fanno di una giornata comune, una giornata funky (ascoltate questo brano la mattina appena svegli, vi sfido ad essere giu di morale dopo).
    al mixer chi c'è? eheh Ron St. Germain (già produttore di I AGAINST I dei Bad Brains).
    l'album è prodotto da Mick Jagger, che tra l'altro fa la seconda voce in "Glamour Boys" (uno dei momenti più groovy di uno degli album più groovy che ho ascoltato in vita mia), e suona l'armonica nella suggestiva "Broken Hearts".
    altri 2 guest provenienti dai Public Enemy sono presenti nell'esperimento rap-funk-metal psichedelico intitolato "Funny Vibe".
    le cose si fanno più punkeggianti nella scheggia di potenza intitolata "What's Your Favourite Color?" e soul in "Open Letter(to a landlord)" (ed ecco affiorare chiaramente l'aspirazione militante politica della band).
    il finale con "Which Way To America" è travolgente/sconvolgente, così ad album concluso resterete a dir poco sbalorditi, e ne vorrete altro ancora. se sarete stati così diligenti da comprare la nuova edizione del disco (che presenta 5 bonus track oltre alle 11), potrete beneficiare della straordinaria cover dopata di "Should I Stay Or Should I Go" dei Clash, padri bianchi della contaminazione tra rock e black music in senso lato.

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    TIME'S UP [1990]
    L'album si apre con l'hardcoreggiante titletrack, molto più tirata e cattiva di qualsiasi brano del disco precedente. nell'insieme, la seconda prova discografica dei LC risulta molto più complessa (nelle strutture) e composita (nella mescolanza stilistica), infatti l'hard rock è più hard, il soul è più soul, l'r&b è più r&b, e in più abbiamo elementi jazzy, danzerecci, esotici, che vanno ad aggiungersi a quel sostrato funky drogato delle origini che ascoltiamo in "Pride", o nelle spoglie metal tribale di "New Jack Theme". inaspettati gli strabilianti fiati nel finale di "Elvis is dead", invettiva rap-funk-hard-rock che rivendica la paternità nera del rock, e quasi ci aiuta a capire quanto certo crossover sia stato un modo per ANDARE ALLE ORIGINI DEL ROCK, e non per "sperimentare", e alle origini mostrare come certi stili (o generi) apparentemente lontani hanno una sorgente comune, e reinterpretarla attualizzandola.
    in "Type" e "Information Overload" cresce il minutaggio e parallelamente anche la complessità dei brani, tra virtuosismi ed effetti speciali di ogni tipo(l'onnipresente hendrixismo, acutacci, cambi di tempo repentini ecc ecc), fino a rasentare il prog( :ph34r: ). "Under Cover Of Darkness", tra campionamenti, lamenti soul, invettive funky ed intermezzi hip hop(da parte di una guest) è un'altra mazzata di contaminazione che sfocia in un blues carnale e incandescente (come dimostra l'assolo di chitatta da antologia).
    "Ology" consiste in un minuto e 8 secondi di fusion. intermezzo-intro di "Fight The Fight", brano più sperimentale del disco, insieme a "This Is The Life", che forse sono proprio i più portentosi(strumentalmente sono pazzeschi, qualsiasi sia lo strumento a cui ci riferiamo, i livelli di tecnica sono alti, i massimi livelli raggiunti da un gruppo crossover..... e senza mai abbandonare quel buon gusto in un certo senso POP, che caratterizza la band).
    "Solace Of You" è un'emozionante trip nell'africa nera; i LC non sono mai stati così danzerecci ed esotici, coretti afro si impastano al funk e al blues di fondo e il risultato è da collasso.
    a parte il discorso meramente stilistico, c'è da dire che quest'album ruisulta il più "politicizzato" della band, se per tale intendiamo un album incentrato su tematiche sociali di denuncia e riscatto.

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    BISCUITS EP [1991]


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    STAIN [1993]
    Con il terzo album la band si presenta con un nuovo bassista (molto più smanioso di protagonismo rispetto all'altro), e un sound rinnovato... più che altro, APPESANTITO; notevoli i thrasheggiamenti di "Go Away" e le incazzature heavy e hardcore disseminate nel disco in episodi sempre più tecnici, tortuosi ed oscuri.
    i temi sociali sono sostituiti da introspezioni e riflessioni esistenziali e anche semplicemene autobiografiche. in "Ignorance Is Bliss" sembra di ascoltare riff hard rock anni 70 e leggeri decori batteristici che riempiono di sfumature il brano, spesso solcato da muraglie di chitarra e basso dopatissimi sempre a un passo dalla fusion.
    "Mind Your Own Business" è una cantilena heavy blues con inserti hardcore old school.
    "Auslander" strizza l'occhietto ai Ministry (perchè no? io ce li vedo).
    le bordate heavy metal "Never Stisfied" sono il segno di quanto i tempi di VIVID siano lontani. "This Little Pig" ha un attacco noiseggiante e un corpo hardcore metallizzato con assoli simil-maideniani, rumori, campionamenti e cazzi vari, che sembra ci abbia messo lo zampino Mr. Albini.
    gran finale, IL LORO PIU GRAN FINALE, con uno dei loro pezzi più belli, "Wall"(se ne consiglia la lettura del testo tradotto), anche qua sembra di ascoltare in lontananza un misto di Ministry/Rapeman (!!!!) in versione funky (!!!!!), insomma una roba allucinogena.


    --passano 10 anni tra antologie, raccolte di b-sides, greatest hits, live e ancora live, esperienze solistiche, fino all'inaspettato ritorno nel 2003--


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    COLLEIDOSCOPE [2003]




    voi che ne pensate?
    e dell'ultimo album che ne dite?
     
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  2. mister sarcastic
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    Ho solo i primi due... che però sono veramente da :inchino:
     
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  3. John!
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    BISCUITS, è interessante solo perchè potete trovare anche 2 cover di lusso (una di hendrix e una di james brown).
     
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    When all is said and done there's no love lost
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    Io ho Vivid e Stain, entrambi grandissimi dischi, il primo decisamente più crossover rispetto al secondo :corna:
     
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  5. John!
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    i living colour devono avere una grande passione per le cover, infatti nell'ultimo album, COLLEIDOSCOPE c'è una sfavillante "Back In Black".
    peccato che l'album non sia ispirato come i precedenti.
    peccato che abbiano assunto come produttore un ubriaco o uno che non ha mai fatto quel mestiere in vita sua (la produzione è scadentissima).
     
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    Grande John, hai detto tutto... :inchino:
    La nuova edizione di "Vivid" l'ho comprata poco tempo fa...
    pietra miliare, hai ragione.

    "Colleidoscope" a me non è dispiaciuto, ogni tanto lo ascolto volentieri... secondo me è stato un ritorno oltre le aspettative... considerando che il crossover è morto e sepolto, quell'album è stata una piacevole sorpresa....
    Solo la cover di "Back In Black" (il titolo si sposa perfettamente con la loro situazione :D ) vale il download (se non l'acquisto :D )... E dal vivo hanno un'energia ancora intatta, come i vecchi tempi, (ho visto più di un live in video del tour di Colleidoscope)

    Vernon Reid è uno dei migliori chitarristi degli ultimi anni, senza dubbio. Così come Corey Glover è uno dei cantanti più validi di tutta la scena crossover e non solo.
    Date un ascolto anche ai pezzi del suo progetto solista su myspace, niente di nuovo, è un semplice hard rock (con massicci innesti di soul) però abbastanza "groovoso" e reso comunque speciale dalla sua splendida voce.

    Edited by MrBungle82 - 23/9/2006, 15:43
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    Stain è la facciata più metal del crossover,i dissapori iniziavano a farsi sentire. è il più profondo in quanto a liriche,tematiche come il razzismo vengono affrontate con durezza..
    l'ultimo album non toglie ne aggiunge nulla alla carriera della band in quanto a meriti,se non quello di essersi rimessi in gioco senza chissà che guadagni da reunion di altre band con risultati sicuramente più scadenti...

    da aggiungere è solo l'ultima uscita,una gradevole testimonianza dell'impatto che la band ha col pubblico, un live targato 2005 se non erro!:D ma un assaggio lo si poteva ottenere già nella ristampa di vivid
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    mi manca soltanto Stain e l' ultimo
    ottima band, sicuramente, grande chitarrista Vernon Reid, uno dei miei preferiti
    le mie canzoni preferite sono Funny Vibe e I want to know
     
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  9. Modicarcass Of Death™
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    Vivid lo sto ascoltando prorpio adesso, è proprio una pietra miliare, a partire da cult of personality, fino a which way to america.
    Time's up se qualcuno me lo passa lo ascolterò :P.
    Stain invece mi piace per il lato più cattivo della loro proposta, e poi lì c'è Elvis Is Dead con un bellissimo video che lo accompagnava :inchino:.
    Colloidoscope mi fece storcere un pò il naso per la produzione molto brutta se paragonata alla produzione stupenda degli altri loro dischi.
    Will Calhoun è un grandissimo batterista, così come Vernon Reid :inchino: è un grandissimo chitarrista, e Muzz Skillings ha un groove semplicemente strepitoso col suo basso, lo preferisco a doug wimbish (su stain non mi piace troppo il basso però il resto :inchino:), e Corey Glover è bravissimo.
     
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    Io ho solo Vivid e Time's up.
    Capolavoro e pietra angolare del crossover il primo, buonissimo disco il secondo.


    Confermo quanto avete detto sull' influenza, la varietà e la bravura di questo gruppo. Mischiò la musica prettamente black con una più cattiva/hard rock di matrice bianca. Era azzeccato anche il periodo, visto che nel 1988 uscirà, tra i tanti lavori, anche The Real Thing.

    Vivid è superbo, dalla priam all' ultima traccia. Non ha mai un punto in cui la qualità scemi o si arresti: continuamente creativo, melodico, in certi punti anche "pop" (se intendiamo il fatto che certe melodie siano belle ed orecchiabilissime). Offrono qualità senza cadere nella troppa complessità o particolarità. ottimo il lavoro di Vernon alla chitarra, ma quellod egli altri (la voce in primis) non è da meno.

    Time's up, mi piace meno di Vivid, ma non per questo è brutto., tutt' altro.


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  11. John!
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    CITAZIONE (Dan Elwood Akroyd @ 23/9/2006, 17:32)
    Time's up, mi piace meno di Vivid, ma non per questo è brutto., tutt' altro.

    vivid lo ami a prima botta, invece time's up richiede molto più tempo, perchè è troppo schizzato. ci ho messo un annetto per impararlo.
     
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  12. DaveJWarner
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    l'ultimo disco è una prova esemplare di come la band abbia saputo mantenere il proprio discorso musicale senza sputtanarsi. adoro questa band, solo che l'ho trascurata a vantaggio di un altro tipo di crossover ecc ecc...
     
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  13. John!
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    l'ultimo disco sembra una raccolta di b-side e di out takes.
     
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    fenomenologo da quattro soldi
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    CITAZIONE (John! @ 23/9/2006, 12:12)
    capire quanto certo crossover sia stato un modo per ANDARE ALLE ORIGINI DEL ROCK, e non per "sperimentare", e alle origini mostrare come certi stili (o generi) apparentemente lontani hanno una sorgente comune, e reinterpretarla attualizzandola.

    :inchino: :inchino: :inchino:

    bellissima frase :up:
     
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    CITAZIONE (John Jake Belushi @ 23/9/2006, 17:34)
    CITAZIONE (Dan Elwood Akroyd @ 23/9/2006, 17:32)
    Time's up, mi piace meno di Vivid, ma non per questo è brutto., tutt' altro.

    vivid lo ami a prima botta, invece time's up richiede molto più tempo, perchè è troppo schizzato. ci ho messo un annetto per impararlo.

    vero ;)
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68 replies since 23/9/2006, 11:12   1331 views
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