BIGELF - Closer To Doom

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  1. JØHN
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    BigElf - "Closer To Doom"

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    Anno: 1996

    Tracklist:
    1. Change
    2. Crazy
    4. Salvation
    3. Frustration
    5. In The Void
    6. Closer To Doom

    Bonus Tracks della versione del 1998:
    7. Theme One (From "An Instrumental Thing")
    8. I, the Jury (Previously released single '94)
    9. Fight ('92 demo)
    10. Baron Saturday (Recorded live at the Viper Room February 1996)




    Benvenuti nel magico mondo dello sgraziato cantante-chitarrista-tastierista Damon Fox, l'anello di congiunzione tra Ozzy ed Elliott Smith, con al suo fianco tre psico-musicisti di indubbia classe e creatività: Andrew H.M. Jones (organo e chitarra), Richard Anton (basso) e Steve Frothingham (batteria).
    Iniziamo col dire che (nonostante il titolo) non si tratta di un disco doom, e che, consistendo solo in sei canzoni, non è un album di pezzoni infiniti, anzi, sono tutti di durata dai tre ai cinque minuti. Ci sarebbe anche da dire che su di loro si è detto poco, ma infondo è normale, perchè cose così poco catalogabili non è facile incasellarle ideologicamente. Non hanno inventato niente di epocale, sono stati solo inventori di uno stile in fin dei conti nunico, capace di rendere divertenti ed "estivi" pure i loro connotati più gotici. In altre parole, una band che non scivola mai nel convenzionale, e che nel 1996 viene fuori dalla scena californiana, rispecchiandone al cento per cento l'attitudine, divertendosi e divertendo, nell'arco di un ep di sei pezzi (presto arricchito da bonus tracks) a pasticciare e imbrattare una tela fatta da pallide tinte molto soft e Beatlesiane con bruschi e perversi isterismi punk rock mischiati a turbini orgiastici di Hammond, come in "Change", appesantita da archi e da un ritornello ruffianissimo. Stessa storia in "Crazy", dove il contrasto tra riffing nervoso, passaggi melodici o di un pop divertito e psichedelicamente floreale che vede sitar e Hammond sommersi da un pestaggio percussionistico costante, fa della formula dei BigElf allo stesso tempo una premonizione della seconda fase della carriera dei Motorpsycho nonchè un prototipo per gli stessi Foo Fighters. I toni drammatici di "Frustration" sono ben articolati da un discorso che qua prende effettivamente qualcosa in prestito ai Black Sabbath in versione sabotaggio e ai Pink Fairies. L'uso del mellotron e di cascate di effetti su effetti, sintetici, in questa sede sembra quasi fare il verso a sirene, e ben presto è l' "esperienza" di Electric Ladyland ad essere rievocata da quella chitarra nuda e ruggente come un animale ferito che giace sul suolo. La strada è sempre indicata dall'hammond, sia nei momenti dove si gira intorno alla pop song più rassicurante, sia quando di li a un attimo ci si ritrova nello stacco progressive che spezza il brano e lo conduce chissà dove, come nella dualistica "Salvation", con tanto di coretti molto sixties, e fughe strumentali allo stesso tempo vivaci e leggere. Mai un vocalist post-Beatlesiano era stato sommerso da atmosfere così spettrali come in "In The Void", il lentone che effettivamente ci sta benissimo, ma che ha quell'aria malvagia che ripete anche ora l'agrodolce di questo ep, unendo orecchiabilità, suoni retrò e motivetti gotici da horror. "Closer To Doom" è il pezzo più interessante di tutti, un gran finale che su un versante adatta il rock psichedelico dei BigElf al contesto anni novanta, con una versione distorta, molto cupa e rabbiosa, dall'altro, allo stesso tempo, sdrammatizza e mischia le carte in tavola, tra effetti acidi, superarrangiamenti orchestrali, intermezzi vintage e chi ne ha più ne metta, sono i Soundgarden che giocano con se stessi, anche se una cosa del genere i Soundgarden non l'hanno mai fatta. Ai Soundgarden sembra ispirata la demo del 1992, "Flight", che si può trovare nella versione a 10 brani, una canzone grezza e rabbiosa, figlia di un epoca ma non ancora affrancata da quella logica, se non altro utile però a capire quale fosse il punto di partenza.
    Tra le bonus, c'è da ridere con "Theme One", una specie di scenetta tra l'epico-cavalleresco e la jam da club notturno, che è poi la contropartita del tentativo radiofonico di "I, the Jury", indice che, se solo avessero voluto, i BigElf avrebbero potuto vendersi molto meglio (e a prezzo anche più basso).

    Edited by JØHN - 2/6/2008, 19:58
     
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  2. sabbathiana
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    questi sono i momenti in cui mi sento profondamente ignorante...quando posti una recensione così bella e trascinante e poi mi lasci pensare "si, vabbè, ma non li conosco!".... hai citato "seconda fase della carriera dei Motorpsycho ", "prototipo per gli stessi Foo Fighters","in prestito ai Black Sabbath", come per dire:"ahaha, ma io lo so che se li ascolti ne resti affascinata...leggi, leggi così ti faccio venire una gran voglia di conoscerli"...
    beh, mio caro prof....quando me li fai ascoltare?
     
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  3. JØHN
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    boooh :)
     
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  4. Kirk Murray
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    CITAZIONE
    In altre parole, una band che non scivola mai nel convenzionale, e che nel 1996 viene fuori dalla scena californiana, rispecchiandone al cento per cento l'attitudine, divertendosi e divertendo, nell'arco di un ep di sei pezzi (presto arricchito da bonus tracks) a pasticciare e imbrattare una tela fatta da pallide tinte molto soft e Beatlesiane con bruschi e perversi isterismi punk rock mischiati a turbini orgiastici di Hammond

    steso a terra con eccessi ormonali della peggior fattispecie.
    adesso la parte difficile e' rialzarsi e procurarli

     
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  5. Kirk Murray
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    l'album e' entrato nella mia Heavy Rotation notturna da ieri sera e si fa amare sin dal primo ascolto. varieta' di stili assurda, ogni canzone parla per se' senza tracciare un filo unico. per il momento Into the Void e' quella che si e' conficcata maggiormente nella mente e che mi ha turbato di non poco il sonno.
     
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  6. sabbathiana
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    invece per me c'è ancora una persona che me lo deve dare....chissà se si ricorda! :rolleyes:
     
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  7. Kirk Murray
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    io continuo a sostenere che quest'album sia una piccola perla. e' datato 1997 ma sembra suonato 25 anni prima.
     
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6 replies since 2/6/2008, 18:42   247 views
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