REM - Automatic For The People

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    Too lazy to be scared
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    CITAZIONE (JØHN @ 25/3/2008, 01:08)
    [...] come mettere un abito da sera ad una puttana tossica presa dalla peggior bettola d'america, e il risultato è la miglior educolorazione della Generazione X che sia mai stata realizzata. I temi sono quelli della generazione di cui si fanno padri putativi (o cugini più grandi), ma i toni sono già maturi e freddi, nerissimi, non meno dei colleghi più sbilanciati, ma organizzati in modo classico-drammatico, e quindi il risultato è l'imperturbabilità e la fissità di uno sguardo trasformato in musica. In questo senso l' educolorante di cui parlavo prima, non è un modo per dissimulare questo o quel contenuto, ma una chiave per rendere ancora più evidente la grossa finzione che c'è nella vita di tutti i giorni, l'inerzia, l'incomunicabilità, l'impossibilità di movimento, l'incapacità di decidere e di schiodarsi dalla propria situazione, e di uscire dal proprio mondo. Tutto galleggia e basta.
    [...]
    La produzione è in pompa magna, e in pompa magna sono gli arrangiamenti, alla faccia del "Murmur", come in "Out Of Time", solo che in quest'ultimo la stratificazione di strumenti era una festa, qua invece è un'orchestra che suona mentre il Titanic affonda, ed è così che si presenta il crescendo di "Drive", che poi non cresce mica, resta sospesa tra soste e ripartenze, Buck gioca a nascondino e a fare il camaleonte, per poi venir fuori con un colpo di coda nel bridge, proprio quando gli archi arrivano al momento di climax drammatico più alto. In realtà il pezzo è sull'immobilismo. Si intitola "Drive" ma parla di cose che non si muovono e non hanno nessun tipo di impulso dal mondo.

    Guarda, lo dico senza gentilezza, ma con astio e invidia casomai: sei il più bravo di tutti :prof:

    I complimenti non sono tanto dovuti al fatto che la rece sia scritta benissimo, quanto piuttosto al fatto che hai anche preso posizioni impopolari (quando hai definito "troppo pesante" la prima parte del disco fino a Star me kitten; quando hai definito "pomposa" l'orchestrazione) e coraggiose.
    Sarò banale, ma secondo me è il disco dei REM che colpisce più a fondo, per questo non lo trovo - al contrario di te - mediato, ma credo che sia diretto e brutale nel colpire con la sua cupezza. Concordo con te che non sia unicamente un disco intimista, e pezzi come Ignoreland o The Sidewinder stanno lì a dimostrarlo; ma per me è proprio un disco che si nutre del grigiore degli anni novanta, della generation x, quel grigiore che caratterizza anche la spartana copertina, così come la vita di Andy Kaufman e Montgomery Clift.
    Un paragone con le (straordinarie, secondo me) opere del periodo IRS non riesco proprio a farlo; troppo distanti mi sembrano il flavour folk-psichedelico di quelle con il maturo crooning di AftP; e altrettanto difficile è per me rapportare quest'ultimo a Monster e ai suoi successori. AftP ai miei occhi deve la sua straordinarietà anche alla sua unicità e irripetibilità all'interno del percorso della band di Athens.
     
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19 replies since 25/3/2008, 00:08   505 views
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