RED HOT CHILI PEPPERS - The Red Hot Chili Peppers

(1984) esordio...

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    'I am a Shadow and I dwell in the catacombs which border the country of illusion hard by the dim plains of wishing'
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    L'esordio sembra il prologo della carriera dei Peppers, con un exursus veloce su quali sarebbero poi stati i due problemi maggiori per la band : la resa studio, gli split tra i membri.
    Il contratto discografico non giunge nel periodo di massima fortuna della band, sia Jack Irons che Hillel Slovak vedono ,erroneamente, più possibilità di carriera con i ruffiani “What is this” e lasciano la band appena firmato il contratto con la Emi , rifugio sicuro per un Bowie un po' sazio e quelche membro dei The Clash a sfogar progetti propri, un po' meno adatto ad una band che stava per scrivere pagine del crossover. Vogliamo anche aggiungerci che i sostituti sono artisticamente l'antitesi dei dimissionari e il produttore ha in mente soluzioni discordanti con la band, il risultato va condito con un cucchiaio di inesperienza, e la frittata è combinata.
    Andy Gill, chitarrista dei Gang Of Four non era esattamente il re del Funk/Punk che la band si aspettava di trovarsi davanti, le notizie ai tempi non scorrevano su una rete, e Flea&Kieds non erano al corrente del fatto che la band New Wave che tanto adoravano era caduta nella rete del danaro tra split e svolte discutibili vicino alla dance e rock debole. Ebbero il dispiacere di notarlo presto, scoprendo Andy con le dita verso il freno a mano dei ritmi della band. Iniziando una guerra fredda che non terminò fino all'uscita del disco. Il parto di un giovane vecchio o un anziano infante, scegliete voi. Questo disco non è fatto per l'air play ne per una scena HC che implodeva a Los Angeles nel periodo. La remastered version non modificò il disco in maniera palpabile ( ma per farlo , avrebbe dovuto inciderlo daccapo ) , ma l'aggiunta delle mitiche prime demo, fanno intuire la situazione, e accresce il rimpianto su cosa poteva essere davvero il risultato, son praticamente tutte superiori alle versioni studio. Giusto “ Get Up And Jump” non perde il suo furore sincopato ( e le percussioni discretamente sfruttate) di un Flea agli esordi , e la splendida “Green Heaven” ricca di un intro psichedelico e di un buon riff su uno dei pochissimi testi politici della band sul degrado di L.A . I danni della produzione son più evidenti in “Out In L.A.” dove un Kieds addomesticato decelera le proprie rime su un giro Detfunkiano . Sceglier poi “True Men Don't Kill Coyotes” come singolo rappresenta un grosso azzardo, il binomio video/tematiche non è esattamente ciò che nel periodo potesse bucare lo schermo o incitare passaggi in radio.Nonostante il brano sia piacevole con i suoi inserti acustici e il mood un po' indiano. Strappano la sufficienza una theme ironica sulla band come “Baby Appeal” ( essenziale strutturalmente ) e “Buckle Down” ( buon assolo di Sherman, peccato sia l'unico nel disco ) che continuano a soffrire di una velocità scorretta alle potenzialità della band. Nell'incoerenza generale del disco, paradossalmente una cover di Hank Williams quasi sarebbe azzeccata , “ Why Don't You Love Me” però è abbastanza scarna d'idea e la sezione fiati sembra aver troppo chiaro il suo compito (e noi con lei ) e in generale un pezzo così cantato da un ventenne suscita qualche perplessità . Discorso simile lo si può fare con “Mommy Where's Daddy” , che sarebbe interpretabile come un brano funk attitude con uno spoken alla Clinton se non fosse che il basso vien penalizzato nel mixaggio, fortunatamente il finale jazzato risolleva le sorti. Ma per far salire la china al disco servirebbero almeno una mezzoretta ulteriore di musica sopra le righe, ma purtroppo il disco oltre che non coeso è anche breve e chiuso da un trittico registrato senza rielaborazione ulteriore:

    Police Helicopter” è un richiamo all' HC alla Black Flag , Basso in spolvero, Quickstep a tratti sperimentale; “You Always Sing” è un intermezzo un po' dissidente ma della durata che farebbe impallidire i Cricle of Jerks. “ Grand Pappy Du Plenty” una strumentale tenebrosa insieme a Gill, che decide di plagiare allegramente “Forced Laugh” dei A Certain Ratio, giusto a confermare oltre al suo 7” , quanto lui oramai fosse alla frutta, a consigliare a dei ragazzi che però ancora dovevano iniziare il primo piatto. Da ciò se ne deduce che questo sia un disco assimilabile possibilmente tra gli ultimi della discografia,considerando che nonostante la valenza storica, sia contenutisticamente scarno, sostituibile con qualsiasi buon Bootleg di quel periodo.A consolare c è sempre il blues/Funk lo-fi di “What It Is” composta nel 82' due ragazzi Californiani che si apprestavano ad iniziare il loro burrascoso cammino.
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  2. minister of r'n'r
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    beh, ovvio che fossi il primo a rispondere....

    concordo su tutte la linea recensiva,il debutto di questi 4 scalmanati losangelini non convince nemmeno a 24 anni dalla sua uscita. qualche idea buona, ma mal messa a fuoco. la produzione troppo "fascista" di gill lo rese un prodotto ancora meno "freak" ed alla fine, le demo proposte nella ristampa del 2003 fanno ben capire come la velocità e la fisicità dei peppers fosse schiacciata dall'ex ganf of four. alla fine il riff di "baby appeal" sa di hard rock, "out in l.a." è un funk sgangherato ma piacevole. "green heaven" vorrebbe trattare il tema dell'ecologismo, ma i tempi, per determinati tempi sono prematuri. un disco che sa di vecchio secondo me, che risente molto l'usura del tempo. da sempre, il disco dei red hot chili peppers che apprezzo di meno. già il suo diretto successore, seppur non sia un capolavoro indiscusso, smusserà diversi angoli di questo opera prima assai spigolosa.
     
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  3. 'Riccardo
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    Mi piace pensare all'album in modo positivo, guardando alla originalità e ad alcune trovate di flea, ma non basta per farlo andare molto al di sopra della mediocrità.
     
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  4. minister of r'n'r
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    CITAZIONE ('Riccardo @ 15/11/2007, 19:56)
    Mi piace pensare all'album in modo positivo, guardando alla originalità e ad alcune trovate di flea, ma non basta per farlo andare molto al di sopra della mediocrità.

    :sisi: infatti, mi sono dimentica di scriverlo...alcuni linee di basso sono interessanti, in linea col funk e l'hardocore, anche kiedis, quanto non è soffocato dalla produzione sciorina rap quanto meno degni...oh, era pur sempre un'uomo bianco che uccideva i coyote....cmq, si, nettamente al di sotto della succicienza
     
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    La remastered version non modificò il disco in maniera palpabile ( ma per farlo , avrebbe dovuto inciderlo daccapo ) , ma l'aggiunta delle mitiche prime demo, fanno intuire la situazione, e accresce il rimpianto su cosa poteva essere davvero il risultato, son praticamente tutte superiori alle versioni studio

    parole sante
    grandissime quelle demo

    Green Heaven con la voce psichedelica che in studio non hanno nemmeno riprovato a creare, Get up and Jump indemoniata... e Out in L.A. che sembra davvero quel manifesto del crossover anni '80 che in realtà è... anche Police Helicopter sembra un altro pezzo, una vera canzone punk


    questo disco è davvero brutto e irritante. perchè loro erano dai grandi, cioè ragazzi era il periodo in cui Flea diceva "noi suoniamo come se avessimo il cazzo duro", e le canzoni erano per la maggior parte buone composizioni.
    ma del resto dei ragazzi spaesati alla prima esperienza in studio non dovrebbero mai finire con un produttore che sogna di essere il Cecchetto degli U.S.A. per far capire quanto si volessero bene, una volta Kiedis e Flea portarono una scatola della pizza a Gill con dentro uno stronzone fresco fresco cagato da Flea...

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    A consolare c è sempre il blues/Funk lo-fi di “What It Is” composta nel 82' due ragazzi Californiani che si apprestavano ad iniziare il loro burrascoso cammino.

    bellissima! solo basso e rap ma davvero bella
     
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  6. lo sbudellatore
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    redotciliuilly come disse barney gumble.
     
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    irritante.

    riassumerei tutto qui...
    da i nervi , perchè le potenzialità ci sono. Il problema non è delle strutture essenziali dei pezzi, son losangelini. Quindi han il Punk nel sangue, Buckle Down ad esempio. Velocizzala, rendila animalesca nel cantato,alza le percussioni di sottofondo... che razza di ibrido è mai questo sennò?
    Kiedis proprio ingolfato, più che Rap, sembra stia raccontando la giornata all'amico (Baby Appeal) , che senso ha spendere soldi nel fargli lezioni di canto, risparmiale e occupatene di togliere quel cazzo di effetto echizzante nelle voci :rido: che toglie ancor più aggressività...
    Poi, 11 brani, di cui una cover che non c'entra nulla nel contesto, un intermezzo e un outro... :asd: togliamo un pò di roba e famo un EP allora...
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    chiamiamolo un disco di formazione, alla fine certi errori non li hanno più commessi (altrimenti non saremmo qui a parlare dei Rhcp perchè il progetto sarebbe fallito)

    poi ci sono le demo che colmano un po' il vuoto :D
     
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  9. Rat In A Cage
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    non ho mai sopportato questo esordio...mi da tanto di vorrei ma non posso

    lasciando da parte la prestazione di Kiedis che sappiamo non fa testo e le prime genialate di Flea vorrei far notare il modo in cui questo disco e' stato suonato da Sherman e Martinez:tra i dischi rock anni '80 non ho mai sentito una chitarra cosi spenta,cosi poco consistente,possiamo pure eliminarla e forse non si sentirebbe la differenza;il discorso per la batteria non cambia di una virgola,sembra quasi sentire una batteria elettronica e se l'avessimo sostituita a questa avremmo avuto un risultato maggiore.

    insomma una mezza ciofeca,per fortuna che nel corso degli anni ci hanno saputo ripagare benissimo
     
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    beh su Martinez posso spezzare un arancia in suo favore dicendo che fu il più danneggiato dalla scelte di Gill... si riscatta ampiamente nel disco dopo, anche perchè di talento ne aveva e pure tanto. il suono di batterie elettroniche che ogni tanto si sente è il suono di una drum machine che Gill preferiva mettere al posto della batteria vera e propria in diversi punti!

    Sherman invece era il corpo estraneo nei Rhcp... un background e una concezione della musica completamente diversa da Kiedis e Flea (ma anche da Martinez), loro giovani punk rocker amanti del funk e assatanati di musica adrenalinica, musicisti brutali, lui in cerca della consacrazione radiofonica e chitarrista molto preciso e minuzioso, praticamente scolastico.

    con Hillel e un produttore serio avrebbero spaccato tutto già all' esordio, ma alla fine è bastato aspettare un anno che con Freaky Styley si è già di su un altro pianeta
     
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  11. Rat In A Cage
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    CITAZIONE (Seba. @ 15/11/2007, 23:10)
    il suono di batterie elettroniche che ogni tanto si sente è il suono di una drum machine che Gill preferiva mettere al posto della batteria vera e propria in diversi punti!

    ah si?non lo sapevo
    beh comunque cio' permette di attaccare maggiormente Gill perche' se hai un batterista di talento non vedo il bisogno di sostituire il suo suono con uno elettrico
     
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    CITAZIONE (Rat In A Cage @ 15/11/2007, 23:16)
    CITAZIONE (Seba. @ 15/11/2007, 23:10)
    il suono di batterie elettroniche che ogni tanto si sente è il suono di una drum machine che Gill preferiva mettere al posto della batteria vera e propria in diversi punti!

    ah si?non lo sapevo
    beh comunque cio' permette di attaccare maggiormente Gill perche' se hai un batterista di talento non vedo il bisogno di sostituire il suo suono con uno elettrico

    ma lui diceva sempre "è il suono che le radio trasmettono... con certi suoni in radio non ci arriviamo"... tutte frasei perse dal libro di Kiedis. dice pure che su uno dei suoi appunti, di fianco a Police Helicopter, Gill aveva scritto "merda"
     
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  13. Rat In A Cage
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    probabilmente il peggior produttore che abbiano mai avuto i peppers a pari merito col Rubin odierno
     
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  14. minister of r'n'r
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    CITAZIONE (Rat In A Cage @ 15/11/2007, 23:25)
    probabilmente il peggior produttore che abbiano mai avuto i peppers a pari merito col Rubin odierno

    il rubin moderno non fa la differenza come 15 anni fà, ma resta cmq un personaggio di culto dietro il mixer... gill non mi risulti che abbia affrontato tantissime produzioni ed in più si è dimostrato anche attitudinalmente poco incline alla band...almeno rubin, che ha lavorato su dischi come californication e blood sugar sex magik penso abbia una mentalità più aperta...se poi dischi come by the way e stadium non ti hanno preso, la colpa non è solo sua...
     
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  15. Rat In A Cage
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    e' il Rubin odierno che non mi fa impazzire...il Rubin di 15 anni fa non lo si mette in discussione.

    ma adesso se il gruppo scrive canzoni non all'altezza del proprio nome il produttore non puo' stare a guardare quanti tatuaggi ha kiedis,deve intervenire
     
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16 replies since 15/11/2007, 18:21   236 views
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