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Neuros.
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Sì ci avviciniamo.
La decadenza di Enigma Silenzioso viene filtrato dalla nebbia tipicamente britannica, dall'aria frizzante del mattino, che personalmente solo in quelle zone a parere mio si respira (fossero andati in Scozia allora?).
The Silent Enigma viene spogliato e reso fragile, vulnerabile, cosa che prima non era, o almeno non in questa maniera, conservava ancora un barlume di rabbia adolescenziale, qua invece l'adolescenza è alle spalle e la band inizia a guardarsi indietro, col desisderio di voltarsi un'ultima fugace volta, al passato.
Angelica è una bordata emotiva che fa malissimo, nei riff sanguinanti di Vincent, nelle pelli di John Douglas (grande lavoro).
Con Beloved e la prima Eternity si alza un attimo il capo quasi a guardarsi allo specchio, poi giù, in fondo al dolore con il blocco centrale che va da Hope a Cries In The Wind, raggiungendo l'apice forse in quella Radiance che ricorda una nuda "A Dying Wish", per asciugare le lacrime arriva poi Ascension.
Bellissima rece Fede..