SAINT VITUS - Born Too Late

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  1. _Cippa_
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    1. Born Too Late
    2. Clear Windowpaine
    3. Dying Inside
    4. H.A.A.G.
    5. The Lost Feeling
    6. The War Starter

    Andare controcorrente, fuori da ogni schema imposto, lontano da ciò che fa la massa. I Saint Vitus nel 1986 erano 4 semi-sconosciuti ragazzoni americani che si divertivano a suonare, decisamente agli antipodi, sia come sonorità che come aspetto, rispetto a ciò che andava di moda negli anni '80, sia esso il punk, l'hardcore o il glam-rock. Quattro ragazzi (il vocalist, nonchè leader, Scott Weinrich, David Chandler alla chitarra, Mark Adams al basso e Armando Acosta alla batteria) assolutamente assuefatti alle atmosfere cupe e ossessive dei Black Sabbath di 15 anni prima, malati di una musica lenta, dilatata, seminale, fatta di riffs essenziali, pesanti, possenti, ossessivi.
    Così come avevano fatto i maestri e precursori Sabbath (insieme a Stooges, Mc5 e tutto il movimento punk che poi seguirà), in un'epoca diversa e sicuramente più chiusa a certe tematiche, così ora i Saint Vitus raccontano storie di disagio, sensazioni di chi si sente diverso e per certi versi escluso, in una società malata e malvagia, raccontano la loro situazione di emarginazione, di denuncia, di rassegnazione.
    I loro testi sono struggenti, bellissimi, malinconici, sono una presa di coscienza e allo stesso tempo una condanna di un mondo in cui chi non si omologa a certi schemi viene escluso da qualsiasi attività (Born Too Late, il loro manifesto). Una denuncia alla società, che schiaccia e isola l'uomo, invece di impedire che le sue debolezze si traducano in vere e proprie malattie come l'alcolismo (in Dying Inside, dove il gruppo riesce a creare un'atmosfera incredibilmente struggente per 7 minuti, grazie al riff dilatato di Chambler, che ci regala anche un grande assolo di chitarra).
    Clear Windowpane rianima l'ascoltatore dopo il viaggio distruttivo della titletrack, sembra quasi una Electric Funeral tra Iron Man e Hand Of Doom, messa lì per riprendere il fiato, e racconta di come spesso sia molto più sicuro e invitante guardare la realtà dal vetro di una finestra, protetti, che non l'affrontarla (cioè sotto acidi, Windowpane è il nome di una potente meth). HAAG inizia con un intro assolutamente devastante, che risveglia l'ascoltatore (la cui mente ormai è lontana) dal suo torpore, è un trip malato e acidato fino all'inverosimile, con diversi cambi di ritmo scuola Sabbath, di sicuro uno degli episodi più alti.
    Non mancano riferimenti diabolici e esoterici, al diavolo tentatore, che potrebbe essere ovunque, soprattutto insito nella natura dell'uomo stesso, che scatena inferni terreni a suon di bombe e guerre (The Lost Feeling, The War Starter).
    Non aspettatevi chissà quale saggio di tecnica o dimostrazioni di doti vocali: Wino non ha le capacità vocali di Osbourne, ma la sua voce malinconica e rauca calza perfettamente; la chitarra di Chandler è maledettamente bassa e monolitica, e i suoi riffs sono ipnotici, diretti, scarni, con qualche assolo psichedelico niente male; basso e batteria sono degni accompagnamenti. Non saranno certo maestri di tecnica nei rispettivi campi, ma il risultato è semplicemente strepitoso, la trasposizione dei Sabbath agli anni '80, doom puro vecchia scuola. Consigliato a tutti, grandi e piccini. :inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino:

    Edited by Cippa. - 23/5/2012, 12:00
     
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  2. John!
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    bravo bravo, cippo.
     
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  3. _Cippa_
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    CITAZIONE (John! @ 24/11/2006, 19:40)
    bravo bravo, cippo.

    eheh grazie :D

    Oggi non avevo un cazzo da fare, ascoltavo il disco e ho detto 'proviamo a scrivere qualcosa'
     
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    Poffàre
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    grande
    il disco ce l' ho ma devo ancora ascoltarmelo...
     
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  6. spacedeep
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    cippo lippo che stracazzo di discone.

    sein vaidas !
     
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  7. kembruck
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    bello sto disco caxxxo!!
     
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  8. _Cippa_
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    clear windowpane racconta il viaggio di uno che si fa di LSD, è una metafora. Windowpane è infatti come è chiamato uno tra i tanti modi di assumere l'LSD.
    Ovviamente droga vista come modo per sfuggire alla realtà e per chiudersi in una sorta di guscio protettivo (tematica comune a gruppi pre e post quali Black Sabbath e Electric Wizard).
     
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  9. Transparent Radiation
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    Nulla da dire, se non una parola sola : capolavoro
     
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8 replies since 24/11/2006, 19:27   490 views
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