SMASHING PUMPKINS - Mellon Collie And Infinite Sadness

(1995) l'ultimo grande doppio disco...

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    'I am a Shadow and I dwell in the catacombs which border the country of illusion hard by the dim plains of wishing'
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    Lo si consideri capolavoro o no, questo è certamente l'ultimo doppio album di importanza che calca le pagine della storia del rock negli ultimi 20 anni, in un epoca in cui band come i The Cure e Red Hot Chili Peppers si videro respinte le loro richieste, dalle case discografiche preoccupate per un possibile suicidio commerciale. Ma la Virgin è furba, ha ben inteso la strada che il Grunge ha preso dopo la morte di Cobain, e quanto Siamese Dreams abbia colpito la generazione , e decide di rischiare, a posteriori non si può non dedicar loro un plauso. Perchè non basta solo un Corgan in stato di grazia ispirativa per sfornare una cinquantina di pezzi efficaci (l'altra metà andrà nel cofanetto a fine 1996 , e in buona parte chiamarle Bsides sembra molto più che riduttivo ) , una situazione più distesa tra i due ex amanti alle corde e un Jimmy nel suo ultimo periodo sereno prima del fattaccio. Il lasciapassare è importante. Il poter contare su uno studio di registrazione proprio su cui concentrare ben 3 tipologie di demo, massima gestione dell'artwork e la possibilità di scegliersi il produttore che si preferisce. Flood è certamente unestroso produttore, ha collaborato sia con N.I.N che Pantera e Depeche Mode, qui gli vien chiesto di fare un lavoro che dividerà un po' critica e fans. Lavorando ad un suono sporco, poco dinamico ,ove il compressore deve far di tutto per non distorcere, tagliando le frequenze . In parole povere, gli strumenti vengono registrati uno sull'altro e poi sparati insieme, divertendosi a far disperare il vostro equalizzatore dello stereo.
    Il primo disco ci invita soavemente a scendere giù nel crepuscolo, scivolando morbidi in un suadente piano , melodicamente dolce e vellutato. Per portarci prima tra le carezze sinfoniche di “Tonight, Tonight” (quante volte abbiamo sentito poi quel'arpeggio in una strofa pop/punk?) le grinfie della cinica “Bullet With Butterfly Wings” , vero inno generazionale post Seattle, graffiante nel ritornello oramai ultracelebre. Singoli più che perfetti. Il quartetto conserva ancora una ferocia disillusa notevole degli episodi precedenti . Ma stavolta è solo una delle sue anime del risultato artistico. L'altra è squisitamente sognante e poeticamente struggente, “Cupid De Locke” sembra lievitare nell' aria in attesa di posarsi nel nostro udito. Soluzioni poi più floydiane, in favore di un climax emotivo (“Galapagos” ) o della ballata introspettiva che sboccia come interprete delle proprie liriche (“To Forgive”):

    “holding back the fool again
    I forget to forget me
    I forget to forget you see
    nothing is important to me “


    Passando poi il microfono a Iha, la sua “Take Me Down” è indubbiamente figlia della splendida timidezza così vicina al talento di Nick Drake, Romanticismo sonoro di gran classe. La melanconia non è mai risultata così fascinosa nella sua semplicità. Ma James è piuma quanto lametta, interprete efficace di rasoiate come “Zero”. Capolavoro insito già nel titolo. Nel suo nichilismo sputato acidamente sulle piste della traccia, rifframa memorabile che si stampa in testa al mezzo ascolto.

    My reflection
    dirty mirror
    there's no connection
    to myself
    I'm your lover, I'm your zero
    I'm the face in your dreams of glass “


    i riflettori passano giustamente allora in rassegna anche alla parte più hard del disco, “Jellybelly” rappresenta tre minuti di asciutto rock 90's zozzo dal ritornello accattivante. “An Ode To No One” sforna un po' di cattiveria nel mitra delle proprie corde assassine e una nonmelodia graffiante.
    Il sound è fresco e leggermente più ruffiano dei sogni siamesi , “Muzzle” sarebbe un ottimo esempio di rock Aor con stampo efficace e il giusto tiro. Come “Here Is No Why” srebbe ancora oggi capace di assalire con successo le radio FM delle nostre automobili senza troppi problemi. Power Chords sfruttati come Dio comanda insomma. Forse l'unico pezzo che davvero avrebbe potuto far posto al lungo elenco di Outtake, è proprio “Love” , aspra ma un gradino sotto alle altre composizioni . Contando un songwriting che si permette anche il lusso per una suite ibride tra l'alternativee la psichedelia ( “Porcelina Of The Vast Oceans” ) e un tocco di Jane's Addiction
    Twilight To Starlight è invece il secondo disco, presentato acidamente tra il mare distorsivo di “Where Boys Fear to Tread” e le sassate sui tom, tra le più sabbathiche del lavoro sicuramente. Assieme alla monolitica devastazione violenta di Ex Why You . Pesantissimo schiacciasassi retto su un riff paranoico e le esplosioni nervose di Corgan , fuori da ogni metrica vocale, con i suoi latrati , urla e intimidazioni schizoide. Un pelino troppo lunga, ma da vivere nel suo mood apocalitticamente incazzato. Altra benzina per le pedaliere del duo chitarristico è “Bodies” , catalizzatore di rabbia certamente non repressa, quel “Love's Suicide” gira intorno all'ascoltatore come uno spirito da esorcizzare in fretta. “Tales of a Scorched Earth” è un altra bordata incendiaria che usufruisce della produzione , diventando un cazzotto di pietra in un guanto di carta vetrata dritto in viso.
    Ma anche in questo settore, il bilanciamento sentimentale è presto riequilibrato, tenera e leggiadra si mostra “Thirty-Three” , ove persino la voce sgraziata di Bil sembra tramutarsi in un crooner. Le inquietudini di “1979” invece conservano il legame che l'artista ha con uno dei suoi guru New Wave preferiti dell'adolescenza (Robert Smith) , con la tipica canzone pop perfetta della metà degli anni 80, ed entrambe le citate saranno poi i restanti singoli infatti. Rappresentando poi bene l'amalgama dell' opera in se. “In the Arms of Sleep” riporta brevemente ad echi cari a Gish , con un pizzico di sogni in più sulla punta delle accordature. Da aggiungere a “Stumbleine” tra gli episodi più tristi e riflessivi, nonché spogli di arrangiamenti eccessivamente barocchi. Tra i diversivi del disco possiamo ricordare la buffa (e forse evitabile ) “We Only Come Out at Night” a scopo semipariodistico (di se stessi?) e la sorprendente “Lily (My One and Only)” , sottovalutata ma da un appeal retrò di gran classe, per qualche attimo l'immaginazione lavora anche un contesto da locale anni 40 da cabaret . In molti preferiranno forse il primo disco, ma la differenza non è poi molta qualitativamente parlando, questo però possiede un fare più coraggioso semmai, “Beautiful” l'avrebbero scritta i Japan di Tin Drum e la zuccherosa “By Starlight” , che avrebbe solo bisogno di un assolo per sbocciare nella sua maturità. Ma i brividi non tardano ad arrivare ancora, dopo 27 canzoni , l'ultimo dono è la buonanotte più gradita, la band si divide le strofe dell'incantata “Farewell and Goodnight” , il quale testo è superiore ad ogni mio commento interpretativo:




    Buonanotte, a ogni piccola ora in cui dormi
    Possa sostenerti durante l'inverno di una lunga notte
    E salvarti dalla tua solitudine
    Il cuore legato è il tuo cuore consumato e vuoto
    Perchè è dura, quando nessuno comprende il tuo amore
    Non è celebrato, e io dico
    Buonanotte, amore mio, ad ogni ora di ogni giorno
    Buonanotte, sempre, a tutto ciò che c'è di puro nel tuo cuore
    Buonanotte, possano i tuoi sogni essere così felici
    Testa leggera con gli auguri di un uomo di sabbia e una luce notturna
    Stai attenta non lasciare dormire le cimici strette ai tuoi lenzuoli
    Il sole splende ma io no
    Una pioggia argentea laverà via
    E tu potrai distinguere, per capire che è lo stesso
    Buonanotte, amore mio, ad ogni ora di ogni giorno
    Buonanotte, sempre, a tutto ciò che c'è di puro nel tuo cuore


    la melodia prosegue il suo cammino verso le prime note del disco, il legame è sancito e il disco riposa, e noi infatuati, mostriamo ed esso il nostro più sentito e duraturo “Arrivederci” .
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    E' proprio vero, è l'ultimog rande doppio della storia del rock. Non ti vengono in mente queste cose, forse perchè spesso si hanno paura dei doppi dischi: personalmente è cosi ed infatti sono solito ascoltarmi un disco per volta. Magari quella tranche la ascolto in loop, ma ascoltare in loop un doppio come MCATIS non è proprio facilissimo.


    Artwork: emozionante, straordinario, bellissimo.

    Video: uno più bello dell'altro, dal famosissimo Tonight, Tonight, all'agrodolce sapore adolescenziale di 1969, passando poi per le trame in b/n di Bullets (visioni apocalittiche) e il capolavoro barocco di Zero.


    Per me il primo disco è migliore del secondo, forse perchè lo ascolto più volentieri adorando la prima traccia (una delle strumentali più belel di sempre, ed uno dei pezzi al pianforte più emotivi. Per me è a livello di Song for Guy di Elton John). I riff e gli arpeggi, la voce di Corgan così particolare e sgraziata. Capolavoro, non esiste altra parola per definirlo.

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    CITAZIONE (Sgabrioz @ 6/11/2007, 01:03)
    Capolavoro, non esiste altra parola per definirlo.

    si, è vero..per quanto ci si possa scannare tra questo e Siamese per sancirne il picco, c è da ricordare che da queste session sono uscite qualcosa come quasi 50 brani di un livello davvero alto... forse utopia oltre dieci anni dopo... uno sforzo compositivo di un certo spessore , e la cosa buffa è che è tornata la moda del doppio disco ora, in un periodo in cui questi ultimi vendon sicuramente meno di una volta... ma valli a capire...

    come video mi piacque anche 33 ... (nonostante Iha mi inquieti in ogni santo video in cui appaia , fosse solo il compleanno del cugino :D )


    (sul riff poi ci han marciato tutti, dai Muse Nek :lol: ) e la strategia del cofanetto l'anno dopo. globalmente è un qualcosa di irripetibile, senza fare snobbismo da 4 soldi, ma qualsiasi reunion non mi trasmetterà mai picchi emotivi simili... mischiare Sogno e Violenza come in questo disco è un apice artistico da pochissimi. E del Mellon si può fare una scelta di tracklist tra un paio di brani che forse potevano tagliare, o sostituire con...
    ma non si arriva mai ad un vero filler...
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    Il capolavoro degli Smashing, e uno dei migliori dischi degli anni '90. Semplicemente perfetto: emozionante e toccante. Di una bellezza sconvolgente. Tutto è perfetto: la voce straordinaria di Billy Corgan, le chitarre avvolgenti. Quasi tutti i pezzi che compongono questo album avrebbero potuto diventare singoli. Una menzione particolare per Bullet With Butterfly Wings, la mia canzone preferita degli SP.
     
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    Premetto che è un bel pò che non lo ascolto per intero (in genere mi fermo sempre al primo disco), ma appunto ricordo (anzi, conosco quasi a memoria) un primo disco che se non è un capolavoro poco ci manca e un secondo decisamente in tono minore...

    Voi direte come si può ritenere un capolavoro metà disco e non ascoltare quasi mai la seconda metà? Eh, perché ogni volta che l'ho ascoltata, la seconda parte non mi ha mai dato grosse emozioni e quindi quando ascolto questo lavoro mi fermo sempre al primo disco :vecchio:
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  6. RandallFlagg19
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    Dico solo che,come ogni grande disco della mia vita,questo l'ho ascoltato (entrambe le parti) in un lungo viaggio in pullman.E alla fine di Farewell And Goodnight era quasi commosso.

    Struggente. Epico.
     
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    CITAZIONE
    .E alla fine di Farewell And Goodnight era quasi commosso.

    se era verso il tramonto poi...
    (e contando che tutto insieme fan circa 2 ore... può darsi anche che avvi perso la tua fermata però :P)
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  8. RandallFlagg19
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    CITAZIONE (Gidan Razorblade @ 6/11/2007, 17:27)
    CITAZIONE
    .E alla fine di Farewell And Goodnight era quasi commosso.

    se era verso il tramonto poi...
    (e contando che tutto insieme fan circa 2 ore... può darsi anche che avvi perso la tua fermata però :P)

    Tranquillo,era un luuungo viaggio :P
     
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  9. minister of r'n'r
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    CITAZIONE (Alphadj @ 6/11/2007, 14:22)
    Il capolavoro degli Smashing, e uno dei migliori dischi degli anni '90. Semplicemente perfetto: emozionante e toccante. Di una bellezza sconvolgente. Tutto è perfetto: la voce straordinaria di Billy Corgan, le chitarre avvolgenti. Quasi tutti i pezzi che compongono questo album avrebbero potuto diventare singoli. Una menzione particolare per Bullet With Butterfly Wings, la mia canzone preferita degli SP.

    in sintesi, il mio pensiero sull'album, l'unico insieme al debutto che riascolto sempre volentieri, pur essendo un "mattone" (mi riferisco alla durata). sul discorso "ultimo grande doppio album" non sono proprio d'accordo..
     
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    quali son stati gli altri?
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  11. minister of r'n'r
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    beh, ti faccio un'elenco personale di dischi che li preferisco, che non sono necessariamente migliori..uno lo conosci già perchè ne abbiamo discusso altrove :asd:

    nin-fragile
    mostly autumn- heart full of sky
    turin brakes-ether song

    adesso me ne vengono in mente 3...forse ce ne stanno pure altri..

    insomma, questi dischi oggi, li riascolto senza saltare nemmeno una traccia, forse solo fragile mi cala nel secondo cd, mentre mellon collie, mi cala un pochetto nella seconda parte..tutto quà..
     
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    The Wall????
     
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    a parte che non sapevo manco che ether song fosse dual disc :asd: a livello di rock mainstream non penso ci vadano nessuno dei tre... lo stesso Fragile è più proprio dell'elettronica...e i mostly autumn sono a due dischi in limited ma non è esattamente un opera incisa con lo scopo di stare in due dischi, sennò aggiungiamoci anche il secondo album dei Klimt1918... vale sempre quanto ho detto nelle prime due righe della rece...

    CITAZIONE
    Lo si consideri capolavoro o no, questo è certamente l'ultimo doppio album di importanza che calca le pagine della storia del rock negli ultimi 20 anni

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  14. minister of r'n'r
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    the ether song è doppio perchè ristampato con 4 inediti a pochi mesi d'uscita che riconducono come filo conduttore al primo cd :asd: ("5:5")...nessun dual disc..altrimenti la lista si allungherebbe inesorabilmente.

    come l'opera è stata concepita poco mi importa sinceramente, io ho citato solo album doppi

    se la dichiarazione cmq mi fa fare parzialmente marcia indietro, avevo frainteso, cmq rilancio both sides of the gun di ben harper...
    CITAZIONE
    The Wall????

    beh, the wall per i miei gusti gli da le paste..ma è antecedente a mellon collie..i dischi usciti prima del 1995 non li ho messi..senno ci stiamo un notte intera..
     
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    Comunque..

    ECCEZIONALE RECENSIONE!!! (e non voglio fare il leccaculo!!)

    Disco che devo veramente approfondire, ma non riesco perchè ha troppe cose da tenere in considerazione e questo altalenarsi di sonorità e ambientazioni mi crea abb confusione in testa.
    La rabbia delle tracce cattive mi piace molto e anche se la voce è nascosta e non si udisce molto, anzi, l'intera composizione mi fa sfogare in slanci di brutalità immane.
    Quelle più lente non riesco ad ascoltarle perchè son troppo bruciante di ferocia dalle più dure e capacitarmi mi è dura in questo contesto.

    I suoni e i riff che fa Iha li trovo letteralmente strepitosi. Perchè non lo considerano uno dei meglio del panorama degli Anni 90?

    Mi puoi spiegare meglio quel passaggio in cui dici dell'arpeggio di chitarra di Tonight che assomiglia alle canzonette pop-punk?

    Sinceramente, non saprei dare un voto ad uno o l altro disco perchè conosco molto di più le canzoni aggressive e spesso mi ritrovo a skippare per incaz del tutto con quelle dure..

    Penso (per quello che ne so io), che possa essere il doppio disco più vario e più "inascoltabile" per la troppa diversità tra le tracce. Chi opina?

    Di sicuro, chi lo conosce a memoria sa leggere 4 volte Guerra e Pace in un anno :)
     
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25 replies since 6/11/2007, 00:21   628 views
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