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Ogni tanto il panorama Portoghese mostra albe più nitide, che offrono luce maggiore su territori musicali caduti nella svalutazione di un mercato in sovraffollamento, il crossover sopravvive per bocca di chi ancora sa mischiar le carte di un mazzo logoro, aggiungendo magari dei jolly che rafforzino la partita, perchè la scorza metalcore è accettabile, finchè resti ritagliata a fraseggi growl con chitarre più appesantite, che ricordino dischi tra i primi Sepultura o Angel Dust in alcuni passi, l'esagerare fa esplodere la noia. Dai Friends in top sullo space, si può notare degli ascolti abbastanza standard, e la cosa non deve ingannare, ad esempio "Mirovia" contiene un evoluzione che avrebbe fatto comodo ai primi Puya,in spezzoni melodici di stampo reggae che rivelano anche le origini della band .
"Visionarys World" si fa forte del suo ritmo bossa nova stile famiglia Gilberto , si scava un climax minaccioso e poi affonda in un ritornello thrashoso poi legato dalle tastiere e da un altra buona prova del vocalist, che alterna ottimamente con le clean. "Two Questions" parte con grinta stilistica alla Biohazard, per poi sciogliersi in espedienti soul di gran classe, per poi ricascar di nuovo di riff feroci, fortunatamente non troppo tributari alla solita corrente Slayerana a cui oramai si appoggiano tutti. "Sexta Saudade" conferma lo stato di salute della band , con un songwriting non banale (stavolta aperto dalla tastiera ) , vicino a trame latine , figlie di un certo Phatos. Basti sentire "Cono (seasons) " per ritrovare una sorta di deja vù con certe partiture di King For A Day , a cui umoralmente questo EP è vicino, pur non raggiungendo ovviamente la sua maturità ne originalità, visti i 13 anni anche di distanza, ma sparato sulle casse, conferisce comunque la sua carica e riserva qualche sorpresa a tratti nonostante l'orecchio di qualche vissuto crossoverista (a questo proposito rimandiamo alle arabeggianti dilatazioni di "Nation of God",eterea quanto basta nel suo uso pacato della tastiera e dei vocalizzi, stesa poi da un convulso fraseggio di batteria e dall uso del sitar sopra ad una ritmica lancinante ) .Positivo.
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