COLOUR HAZE - CO²

Homegrown Records, 2000

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    Colour Haze - CO²

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    Homegrown Records, 2000


    Tracklist:

    1.Get It On
    2. Shine
    3. All Right
    4. Motormind
    5. Inside
    6. CO²

    CO²,anidride carbonica, componente dell'atmosfera nel rapporto di 1 litro su 2500 litri di aria (in proporzione maggiore provoca avvelenamento alla respirazione). Ma questa CO² non è tossica, anzi è lenitiva e l'assunzione in grandi quantità (unità di misura: loop, multiplo del loop = 1 heavy rotation) non può che fare bene. L'elemento chimico in questione gode di alcune proprietà: innanzitutto è capace di modificarsi ed è molto malleabile, adattandosi ad ogni situazione di ascolto. In secondo luogo è multiforme, perchè ora è efficace ed ha un gran tiro (ossia la capacità di infiammare l'ascoltatore, ma solo se entra a contatto con il giusto movimento cefalico ritmato), ora è psicotropo e riesce a creare degli spostamenti immaginari, impalpabili ma assolutamente evidenti, chiamati Trip (dal nome del loro scopritore, il chimico prussiano Arthur Von Trip). La composizione chimica del chimico è dato dall'alchimia perfetta che si instaura tra i tre elementi acidi e basici, a partire dalla kyussiana Get in on, che rappresenta una tipica manifestazione dell'elemento: un continuo mutare tra riff in chiaro e muri di fuzz, dove la melodia riesce a coabitare con la frenetica anima più psichedelica della band. La voce di Stephan Koglek subisce mutazioni durante l'intera durata del disco, e la sua bravura come chitarrista e compositore di tutti i brani comprese le liriche, è fuori da ogni dubbio visto che oramai è uno dei migliori chitarristi nell'universo stoner-psych. Shine è una composizione che vede nel chorus la parte più epica del disco, in quanto gli strumenti e la struttura del brano cooperano per elevare ogni minima sfumatura ed accordo ad un raffinato gioco di specchi, in cui l'ascoltatore di trova piacevolmente investito da un climax sonoro. Come abbiamo già annunciato, la voce è un'architrave dell'album perchè riesce ad essere ora evocativa (come in Shine, appunto), ora carica di groove e supportata dalla seconda voce di Philipp Rasthofer (Allright), ora più rilassata ed introspettiva (Inside). La migliore tripletta di canzoni dei Colour, dal punto di vista dell'effetto diretto e della facilità di ascolto, si chiude con la vacanziera e solare, settantiana All Right. Non mancano le canzoni nelle quali lo stoner rock è sottomesso alla psichedelia più sognante ed ipnotica, ed infatti troviamo ben tre brani di una rilevante durata (Motormind, Inside e la title track CO²), che si sviluppano in spirali elicoidali di fumo sciamanico e di incessante ricerca di un accesso per la quarta dimensione. Riservano citazioni e piccoli camei, offerti dalla band che zitta zitta infila anche i Beatles di Hey Jude nella penultima fatica del disco. In sintesi si tratta di un lavoro che reputo il secondo, alla pari con Tempel, per bellezza dietro la pietra miliare ed inamovibile Los Sounds. Ma volete sapere la verità? E' questo il disco che potrete usare per far innamorare la gente dei Colour Haze, perchè con il suo giusto mix di durata, potenza, melodie delicate e gran bei ritornelli è il più indicato per introdurre il germe Colour Haze.

    Edited by Sgabrioz - 1/7/2008, 10:47
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