WITCHCRAFT - The Alchemist

(2007)

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    Esegeta
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    (Rise Above, 2007)



    Walk between the lines
    If crimson was your colour
    Leva
    Hey Doctor
    Samaritan's burden
    Remebered
    The Alchemist: part 1/2/3



    Leggendo il titolo di questo terzo lavoro degli svedesi Witchcraft, mi è venuto in mente “il Dottor Sottile, l'alchimista”, poi a seguire Michael Sendivogius, alchimista polacco che visse a Praga sotto l'impero del Grande Rodolfo II, e si dice che conoscesse il segreto della pietra filosofale: il santo Graal degli alchimisti, l'obiettivo ultimo di una vita dedita a ricerche e analisi, trasformando il peltro in oro, e le anime dannate in anime redente. I Witchcraft hanno compiuto lo stesso iter esoterico-musicale, realizzando la Grande Opera: creare nel terzo millennio quello che potrebbe essere la summa dell'hard rock degli anni sessanta e settanta, rendendo omaggio ai maestri ma facendolo con personalità riuscendo quindi a distinguersi da tante band revivalistiche, recitando una formula magica che contiene l'eredità del passato, ma proiettata nel futuro. Durante il loro percorso di formazione, le release targate witchcraft sono state caratterizzata da una forte presenza di suoni datati, ma sempre più particolari, arricchiti da nuove sfumature e da prove di tecnica e groove, dal tiro alto e la mancanza di cali qualitativi. Walk between the lines riprende nella voce di Pelander, il Morrison più galvanizzato mentre la melodia è catchy ma di grande valore, mentre le influenze si sprecano e verrebbe da citare i Black Sabbath, su tutti. Nel corredo genetico figurano anche i diversi power trio del rock '60 come i cream con il loro blues sofisticato, gli experience di Hendrix e la potenza sonora acida dei Blue Cheer. In If crimson was your colour dal titolo si capisce l'amore che provano per la band di Bob Fripp, nel suo incedere maestoso come una cavalcata a perdifiato per la brughiera, il ritmo è incalzante e ci rimanda alla mente anche gli Uriah Heep di Salisbury, forte di un'ottima prova all'hammond. Leva è interamente scritta e cantata in svedese, una gemma lucente nel suo ritmo tra i deep purple ed i cream, i blue oyster cult ed i grand funk railroad. Hey doctor propone un'andatura sognante e dal riff portante che è quasi angelico, per poi scendere nelle profondità dei sabbath e rimanerci. Samaritan's burden è la coronazione di un sogno: parte leggera e ritmata da un bel drumming, mentre il basso sotto lavora e trivella creando un ritmo prog di grande atmosfera, fino a portarci ad una chiusura arpeggiata in stile led zeppelin. La chitarrra di Remembered èp padrona assoluta del cosmo, dal riff al giro tutto congiura per farti cadere in trappola e renderti prigioniero del rock; ti aspetti di tutto tranne una chiusura col sassofono che duetta con la chitarra, come in shine on you crazy diamond dei Pink Floyd. E' il tempo della suite che dà il titolo al disco: undici minuti tripartiti per un'unico brano che prende tutto quello che c'è nel disco e lo fonde assieme, impossibile descrivere nel dettaglio; ma possiamo limitarci a dire che sono le tre anime del rock senza compromessi: quella moribda e riflessiva, quella dura e possente, quella oscura e criptica. Un album che, se non fosse uscito nel 2007, giurirei essere nel 1970. I'll blow your mind.
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  2. Cippa.
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    Cazzo sga stavolta devo tirarti le orecchie (amichevolemten eh :D ). Ci stanno le influenze che hai riportato, ma non mi hai nemmeno citato i Pentagram!!! Praticamente si ispirano ai Pentagram old-style, quelli degli anni '70, la voce di Magnus Pelander è praticamente la copia di quella del mitico Bobby Liebling!

    Comunque grande album, forse il migliore del 2007 per me. Niente innovazione, ma una ventata di revival come non se ne sentiva da parecchio. Io penso che tutte le canzoni siano una più bella dell'altra, ogni volta che ascolto Leva mi sciolgo, la summa finale è da orgasmo.
    Hai fatto bene a citarelo stupendo sax di rememebered

    :wub:


    Edited by Sgabrioz - 21/12/2007, 21:26
     
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  3. zugone
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    Bella Sga. :corna:

    Ormai credo lo si sia capito che i Witchcraft sono una dele mie band preferite degli ultimi anni di cui custodisco gelosamente tutti i dischi....l'unica cosa che mi sento di dire è che forse all'inizio ho parlato in maniera troppo entusiasta di The Alchemist,sia ben chiaro,continuo a ritenerlo un gran disco e probabilmente il loro migliore.....solo che in un altro forum scrissi che quest'ultimo surclassava i dischi precedenti,beh di questo non ne sono più tanto convinto...soprattutto riferendomi a Firewood.
     
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    Hao troppa ragione Cippa, magari nella monografia sui witchcraft l'ho pure scritto. Ahahahaha, sono troppo un vecchio affetto da demenza senile. Poi, se apporvate tu e Zugo, non posso che aver scritto una buona recensione :corna:
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    Riascoltato oggi e posso dire senza dubbio che per me è il migliore dei Witchcraft... Sul serio, sembra di tornare indietro di 40 anni con questi ragazzi...
     
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  6. Kirk Murray
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    bella recensione Sgabrioz.
    ho scoperto questo album l'anno scorso per pura casualita' ed e' stato subito amore. niente di rivoluzionario, di avanguardistico e futuristico, ma semplicemente un hard rock old school riadattato al 2000. ce ne fossero di gruppi cosi.
     
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  7. Norvegese
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    sono meglio addirittura dei grandissimi Wolfmother? :asd:
     
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  8. zugone
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    CITAZIONE (Norvegese @ 29/6/2008, 21:54)
    sono meglio addirittura dei grandissimi Wolfmother? :asd:

    Su questo non c'è neanche il minimo dubbio.
     
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  9. Cippa.
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    CITAZIONE (Norvegese @ 29/6/2008, 21:54)
    sono meglio addirittura dei grandissimi Wolfmother? :asd:

    non sono nemmeno lontanamente paragonabili :D
     
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    CITAZIONE (Norvegese @ 29/6/2008, 21:54)
    sono meglio addirittura dei grandissimi Wolfmother? :asd:

    eh, no, loro sono i salvatori del Rock. Piccola nota di colore: se volete un'altra band che faccia del buonissimo hard rock anni '70, cercatevi l'omonimo dei Radio Moscow.

    Tra l'altro l'artwork del disco dei Wichtcraft è di una bellezza incantevole.
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9 replies since 21/12/2007, 19:21   293 views
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