(THE) MELVINS - (A) Senile Animal

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  1. John!
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    MELVINS - "(A) Senile Animal"

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    anno: 2006

    etichetta: ipecac

    tracklist:
    1. The Talking Horse
    2. Blood Witch
    3. Civilized Worm
    4. A History Of Drunks
    5. Rat Faced Granny
    6. The Hawk
    7. You've Never Been Right
    8. A History Of Bad Men
    9. The Mechanical Bride
    10. A Vast Filthy prison




    Spero non vi dia fastidio la mia omissione riguardo le (rituali) puttanate (per la loro ritualità, non per la loro indiscutibile veridicità) sulla enorme e illustrissima carriera dei melvins e sulle mille cose che hanno fatto prima di tutti gli altri e su tutte le altre marmotte che confezionavano la cioccolata.
    Non mi dilungherò su queste cose, tanto quella è roba che potete intuire o trovare nelle 10.000 recensioni che trovate a proposito di "(A) SENILE ANIMAL"...pure su "sorrisi e canzoni tv".

    L'album in questione è suonato da un quartetto: i 2 melvins + i 2 big business, quindi oltre allo storico cantante e chitarrista dei e allo storico batterista abbiamo anche un nuovo bassista (come di rito) e un nuovo (un altro) batterista.
    Il risultato è, come potete immaginare, iper-ritmico, un tripudio di battiti e controbattiti di tutti i tipi, un disco di musica "macinata" più che suonata, denso, saturo di suoni, un album pesante e concepito per lo "sfondamento" (sonoro più che commerciale). la tecnica è si spreca e la perizia si butta a fiumi, insomma i melvins hanno inventato una nuova cosa che possiamo aggiungere alla lista delle loro mitiche invenzioni: la batteria. e per farlo, hanno avuto bisogno di 2 batteristi. ma insomma, non è una scelta criticabile, non solo perchè se non ci fossero state 2 batterie, non avremmo avuto un motivo per ricordare l'album e non avremmo avuto motivo per imputarlo ai melvins e per dire "mammamia che geni, si vede proprio che sono i melvins", ma anche perchè il fatto di "raddoppiare" la ritmica, permette di arricchire i 10.000 brani del disco con 10.000 sorprendenti trovate molto fantasiose, solismi batteristici, pezzi pestati e strapestati a iosa, ricami e rifiniture al limite del barocco, tant'è che se non ci fosse scritto "melvins" saremmo già pronti a fare i maliziosi e magari faremmo 10.000 critiche che ora siamo belli pronti a rettificarci (=ficcarci nel retto). Se fossi malizioso e se non fossi un fan sfegatato dei melvins, direi quasi quasi che questo disco segua l’onda della recente esplosione math-rock/noise, ma sappiamo benissimo che i melvins inventano e non seguono niente e nessuno, quindi ho preso di sicuro un abbaglio, uno dei miei 10.000 abbagli. Se fossi malizioso penserei che ormai i melvins, senza collaborazioni e fusioni non vanno più avanti, ma come sapete, io sono un fan sfegatato dei melvins e quindi penso che tutte quelle collaborazioni sono dovute alla mitica genialità suprema del Signor Balsamo.

    Detto ciò, posso tranquillamente affermare, che in ogni caso, questo è uno degli album più belli dei melvins (da 10 anni a questa parte…. Teniamo conto che in 10 anni i melvins hanno partorito circa 10.000album eh), almeno secondo i miei rozzi gusti, visto che sembra si sia recuperata la forma-canzone ed anche la voglia di scrivere canzoni, e quindi è facile imbattersi, nell’ascolto dell’album, in brani esaltanti come la marziale The Talking Horse, pezzo dall’intro quasi Kyussiano e prosecuzione a la Jesus Lizard in versione Sabbathiana, dove le pelli ballano e si rivoltano, in una danza schizofrenica. I riff di “Civilized Worm” sono la cosa più stoner dell’album, il brano ha un refrain molto accattivante, quasi pop, e qualche piacevole sorpresa solistica, sulla stessa scia anche la molto più breve “Rat Faced”, entrambi brani carichi di groove ma niente più della media, se non fossero salvati in corner dall’aggiunta dell’altro batterista, e dal ricorso all’assolo come sanatoria. “The Hawk” è ancora più aggressiva, ed anche qua c’è la codina di batteria nel finale. Che i melvins siano diventati prevedibili in questo album? Ma no, è solo un impressione, e poi, mancano ancora 10.000 brani alla chiusura. “You ve never been right” conferma la tecnica della codina, ma ora lo fa in meno tempo (2 minuti e mezzo) ed anche con migliori risultati. “A History Of A Dead Man” è un pezzo doom coi cosiddetti controcazzi, nel quale non mancheranno le sorprese e i riff grossi quanto palazzi, anzi, quanto quartieri, forse il brano più acido e tripposo(o trippico, non so, dipende dalla valenza dei melvins) dell’album e il più gradito al sottoscritto. L’agghiacciante rituale metallico di “The Mechanical Bride” è qualcosa di opprimente ma nello stesso tempo affascinante, forse solo perché sono un po masochista e mi piace farmi malmenare dalle canzoni gandi, grosse e cattive, quelle che se ti crollano sul capo, non vi fanno capire più un cazo…. Solo che col tempo, con gli ascolti, il brano non cresce, anzi, si blocca e finisce per tramutarsi in 7 minuti di irrefrenabile voglia di skippare. “A History Of Drunks” è un inutile riempitivo hardcoreggiante, con tanto di handclapping; il brano conclusivo, “A Vast…” è forse l’unico momento realmente sperimentale del disco, quanto poi questo esperimento sia riuscito, lo lascio decidere a voi e alla storia, secondo me è poco più che carino; alcuni brani, come “Blood Witch”, sembrano incominciare giusto nel finale, quindi appaiono belli buttati li a far nulla, come pezzi incompiuti, delle demo o delle improvvisazioni, solo che questi pezzi sono stati incisi e sovraincisi, prodotti e straprodotti, venduti e stravenduti come una genialità, e questo è grave, soprattutto perché mi toglie il gusto di dire che si tratta di un album gustoso e divertente e che riascolterei anche ora, con estremo piacere.

     
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  2. DaveJWarner
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    CITAZIONE
    Detto ciò, posso tranquillamente affermare, che in ogni caso, questo è uno degli album più belli dei melvins (da 10

    verissimo! io adoro Bullhead, Stag, e Houdini, e questo disco "cancella" rapidamente, ciò che è stato fatto negli ultimi anni dalla band di Buzz

    BREVE OT:

    Big Business - "Here Comes The Waterworks" qualcuno l'ha ascoltato??
     
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    la doppia batteria è una figata. mi piace troppo sentire due batterie che fanno lo stesso pezzo e ogni tanto variano ramificandosi
    diventerà una moda probabilmente

    il disco l' ho ascoltato di corsa, mi è piaciuto nonstante non ami i Melvins. a me piace molto comunque “A History Of Drunks” :D

    in ogni caso complimenti John, recensione coi controcazzi... mi piace molto il tuo modo di introdurre i dischi, più che la descrizione in sè. potrei prenderti come esempio :perv: (adesso come stile mi ispiro molto a scaruffi :asd:)
     
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  4. John!
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    CITAZIONE (Petauro @ 12/1/2007, 20:16)
    (adesso come stile mi ispiro molto a scaruffi :asd:)

    perchè?che stile ha scaruffi?

    come introduco i dischi io? non seguo una tecnica o uno "stile".. scrivo in modo molto spontaneo... in pochi minuti e senza rileggere.
     
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  5. DaveJWarner
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    CITAZIONE (John! @ 12/1/2007, 20:40)
    senza rileggere.

    :nono: NON CI SIAMO!!!!!! :asd:
     
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  6. John!
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    CITAZIONE (DaveJWarner @ 12/1/2007, 21:39)
    CITAZIONE (John! @ 12/1/2007, 20:40)
    senza rileggere.

    :nono: NON CI SIAMO!!!!!! :asd:

    sono molto inquieto, quindi, se rileggessi, probabilmente cambierei tutto o alla fine non invierei nulla.
     
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  7. Needle
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    L'ho ascoltato il disco.Mi piace molto! Energico,credo che i melvins non hanno perso proprio nulla.Sembrano i Melvins di 15 anni fa...

    Stupenda recensione john! ti adorooo quando scrivi così! :wub: non mi stancherò mai di dirlo!

    Edited by Needle - 12/1/2007, 23:13
     
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    CITAZIONE (John! @ 12/1/2007, 20:40)
    CITAZIONE (Petauro @ 12/1/2007, 20:16)
    (adesso come stile mi ispiro molto a scaruffi :asd:)

    perchè?che stile ha scaruffi?

    come introduco i dischi io? non seguo una tecnica o uno "stile".. scrivo in modo molto spontaneo... in pochi minuti e senza rileggere.

    ti sei risposto da solo... "scrivo in modo molto spontaneo" :D

    su scaruffi ironizzavo, lui comunque come SCRITTORE è un maestro... con una frase riesce a descrivere bene e in maniera personale qualcosa. come scrittore dico eh... poi come critico o ascoltatore è un altro conto
     
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  9. DaveJWarner
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    CITAZIONE (Petauro @ 13/1/2007, 21:13)
    come SCRITTORE è un maestro...

    :asd:
     
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    disco ascoltato bene e recensione riletta

    diciamo che a me il disco è piaciuto 30 volte di più che a John và :asd:

    l' album mi piace perchè lo trovo come tritatutto, e non ci faccio nemmeno troppo caso a tutti quei particolari e finezze che ci hanno aggiunto

    la prima traccia "the talkin horse" la trovo letteralmente trascinante, un tripudio ritmico, un motore a gasolio, non fai troppo caso ai riff, alla "melodia", ti lasci solo sballottolare per 2.12 min dagli stantuffi dei due batteristi (e delle chitarre, anch' esse molto ritmiche) e poi parte l' uinico vero riff memorabile

    "a history of drunks" l' hai bollata come "Inutile riempitivo hardcore" e non sono minimamente d' accordo... la vedo come una canzone "pop-melvins", molto graziosa, nella sua ferocia addirittura allegra. il bridge solo strumentale con i battiti di mani mi trasmette felicità nonostante le sonorità sia dure come l' acciaio

    altro pezzo che mi impressionato subito è "you' ve never been right". forse perchè l' inizio è pura potenza.

    il disco lo devo ancora assimilare tutto, ma stavolta ho avuto culo ad ascoltare questo album dei melvins in questo periodo, volevo proprio avere fra le mani un album così
     
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    CITAZIONE (Petauro @ 12/2/2007, 17:49)
    disco ascoltato bene e recensione riletta

    diciamo che a me il disco è piaciuto 30 volte di più che a John và :asd:

    l' album mi piace perchè lo trovo come tritatutto, e non ci faccio nemmeno troppo caso a tutti quei particolari e finezze che ci hanno aggiunto

    la prima traccia "the talkin horse" la trovo letteralmente trascinante, un tripudio ritmico, un motore a gasolio, non fai troppo caso ai riff, alla "melodia", ti lasci solo sballottolare per 2.12 min dagli stantuffi dei due batteristi (e delle chitarre, anch' esse molto ritmiche) e poi parte l' uinico vero riff memorabile

    "a history of drunks" l' hai bollata come "Inutile riempitivo hardcore" e non sono minimamente d' accordo... la vedo come una canzone "pop-melvins", molto graziosa, nella sua ferocia addirittura allegra. il bridge solo strumentale con i battiti di mani mi trasmette felicità nonostante le sonorità sia dure come l' acciaio

    altro pezzo che mi impressionato subito è "you' ve never been right". forse perchè l' inizio è pura potenza.

    il disco lo devo ancora assimilare tutto, ma stavolta ho avuto culo ad ascoltare questo album dei melvins in questo periodo, volevo proprio avere fra le mani un album così

    quoto tutto

    Sto ascoltando a manetta questo disco ultimamente....

    è bellissimo, se potessi tornare indietro lo metterei al primo posto della classifica dei dischi del 2006 che abbiamo fatto qualche mese fa...

    Non pensavo proprio che la doppia batteria potesse dare risultati così affascinanti... ritmicamente è un trip assurdo... bellissimo :inchino:

    e i riff di Buzzo... beh, non hanno bisogno di commenti... :inchino:

    l'unico difetto di questo disco, secondo me, è che non mantiene lo stesso livello dall'inizio alla fine.. qualche traccia non è all'altezza di altre come, ad esempio, le splendide "the Talking Horse" e "Rat Faced"

    Edited by MrBungle82 - 27/4/2007, 14:21
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    non è un capolavoro... però sto disco di trita bene le orecchie per un po'
    ideale per quando sei incazzato e vuoi pura potenza... spero che saltino fuori altri gruppi con la doppia batteria, secondo me se usata bene (come qua) è una figata
     
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    no capolavoro no, sono d'accordo (proprio per il fatto che non tutti brani sono all'altezza). Ma è comunque uno dei migliori dischi dei Melvins e ciò basta e avanza per farlo essere un disco notevole :sisi:
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  14. John!
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    ditemi anche un solo album dei melvins in cui tutti i brani sono """all'altezza""".
     
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  15. sabbathiana
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    su un intero post la mia mente resta sbalordita dal quesito finale di John a cui nessuno ha dato una risposta e nello stesso tempo nessuno ammette che lui ha effettivamente ragione.La domanda/affermazione di John risale a più di un anno fà e io mi sto chiedendo: nessuno ha niente da controbattere oppure e più di un anno che un intero forum è fermo a pensare?
    (A) Senile Animal- non è un album che mi lascia molto affascinata mi sembra un prodotto amalgamato della produzione precedente del Melvins e forse per questo anche migliore in quanto sono riusciti a tirar fuori dal caos precedente dei pezzi forse più curati nelle rifiniture del suono
     
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18 replies since 12/1/2007, 19:45   646 views
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