ACID BATH - When The Kite String Pops

Sludgevolution

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  1. Neuros
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    ACID BATH- When The Kite String Pops

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    Anno: 1994 Etichetta: Rotten Records

    Line-up:
    Dax Riggs - Vocals
    Mike Sanchez - Guitar
    Sammy Duet - Guitar, Backing vocals
    Audie Pitre - Bass guitar, Backing vocals
    Jimmy Kyle - Drums


    Tracklist:
    1. "The Blue" - 6:13
    2. "Tranquilized" - 4:13
    3. "Cheap Vodka" - 2:14
    4. "Fingerpaintings of the Insane" - 6:04
    5. "Jezebel" - 4:53
    6. "Scream of the Butterfly" - 6:14
    7. "Dr. Seuss is Dead" - 6:04
    8. "Dope Fiend" - 5:19
    9. "Toubabo Koomi" - 4:54
    10. "God Machine" - 4:53
    11. "The Mortician's Flame" - 4:00
    12. "What Color is Death?" - 3:15
    13. "The Bones of Baby Dolls" - 5:52
    14. "Cassie Eats Cockroaches" - 4:18



    Nati dal malessere e dal marciume.
    Consacrati NEL malessere e NEL marciume dello sludge.
    Ma con classe cristallina.
    Gli Acid Bath, due album per consegnarci una delle più violente e vergini della musica “estrema”.
    Estrema?Sì, certo.
    Partiti come band death-grind, per volere del vocalist Dax Riggs, uno dei più sottovalutati della musica pe(n)sante, la band ha saputo evolversi, arrivando, come giusto per una band cresciuta al sole della Louisiana, allo Sludge, figlio legittimo del combo, come degli Eyehategod e degli Iron Monkey.
    Ma se i primi ne hanno rappresentato la figura più vera, dilatata e oppressiva, e i secondi, l’incarnazione più violenta e nichilista, gli Acid Bath, con questo album, ne hanno disegnato confini davvero di classe, inusuali in un ambito così a tenuta stagna, poco incline alle influenze (ma preso a influenza, vedi Isis, Cult Of Luna e altre band post-core).
    Distorsione rumorosa e bizzarra, ecco che parte The Blue, sostenuta da un basso che richiama i gironi infernali pù depravati, mentre Riggs sbraita sopra le chitarre che entrano prima lente e poi alzano il tiro, su, verso il muso dell’ascoltatore, guardandolo negli occhi, e mostrando il proprio carattere strafottente, nel refrain stoppato più volte, dove Dax inizia a mostrare tutto il suo range vocale, quasi a volere incarnare l’immagine del bello e dannato, con un timbro caldo e ipnotico, che proprio quando pare conciliare, morde alla gola, tramutando la soave voce in uno scream acidissimo, che ben si amalgama alle tentazioni doom che portano alla fine della song, ma la melodia è presente, costante, stemperando la pesantezza di sei minuti di martirio sonoro.
    Tranquillized parte veloce, con la voce pulita di Riggs a giostrare le chitarre taglienti di Sanchez e Duet, che incuranti dell’accostamento importante al sound dei Down, mordono alla gola, mentre la sezione ritmica disegna percorsi sublimi per uno scenario che si colloca tra lo stoner e lo sludge. Rallentamenti sabbathiani da brividi e introspezioni vorticose degne degli Electric Wizard, ecco le discese degli Acid Bath. L’inferno in terra, ma attira i nostri sensi. Ecco Chep Vodka, una song punk travestita dalla melma degli acquitrini del sud degli States, sorretta di riff spessi, corposi e viscidi, che infettano ogni cosa entri in loro contatto.
    L’influenza del Metal è fondamentale, in primis per la tecnica, davvero di livello altissimo, fatto che salta subito alle orecchie in sound così becero come lo sludge, e poi dicevamo nelle melodie. E naturalmente musicalmente parlando, alcune parti rasentano da vicino il death americano, soprattutto quello degli Obituary, come accade nella dannatissima Jezebel, aperta da un blast-beat e in Fingerpaintings of the Insane, dove stranianti keys di sottofondo rendono l’atmosfera agghiacciante, soprattutto nei momenti dove Riggs si lancia nel pulito, ed è questo il punto di forza : risultare abominevoli nelle parti meno tirate.
    Da questa precisazione arriva la sublime e maestosa Scream Of The Butterfly.
    Arpeggi caldi e inquietanti, sopra i quali si erige dannata la frustrazione di Dax, che colora quadri tristi e lontani, mentre le chitarre acustiche, ora pizzicate, fanno echo addirittura al folk e al southern rock, mentre il basso di Pitre regna onnipresente e il drumming di Kyle risulta vario e sopra le righe anche in una song acustica, il tutto mentre Riggs, strazia il cuore, rivolgendosi a una lei, che soffre, e non c’è più:

    "She smiles like a child with flowers in her hair
    with blood on her hands
    into the sun she stares
    She feels it die
    I heard her cry...
    like the scream of the butterfly"



    Ed ecco che Dr.Suess Is Dead. Arriva a devastare i timpani, sorretta da vocalizzi infernali, questa volta sostenuti da Duet e Pitre, che oltre a cantare, stuprano la chitarra con riff che farebbero perdere i capelli a Buzz e Melvins al completo, così come ai Cathedral di oggi, davvero un muro di suono mastodontico e impenetrabile, che ci porta la terra direttamente alla bocca.
    Dope Fiend pare essere una jam tra dei Kyuss indemoniati e una qualsivoglia formazione death in vena di scampagnate sludge, risutlando più ferali e violenti di entrambi gli esempi. Toubabo Koomi è un esperimento allucinato : una base punk\hc, dove i Melvins si divertono a suonare veloci e sguaiati, mentre nei refrain le chitarre assumono un carattere zanzaroso addirittura mutuato dal black, e quando questi finiscono lasciano lo spazio ad andamenti doom psichedelici da viaggio astrale. God Machine è un pugno sulle gengive costruito nuovamente su ritmiche death, sopra le quali si erigono chitarre che i Crowbar hanno sfoderato in una sola prestazione. Dannazione e disperazione, Mortician’s Flame, tutta sorretta dal basso abissale di Pitre, superbo nella sua prestazione, mentre Dax, con il suo eccletismo dona vita a un muro scarno e minimale, ma dall’impatto acidissimo. In What Color Is Death si può sentire come avrebbero suonato i Sepultura con Pepper Keenan ad affiancare Kisser, mentre The Bones Of Baby Dollsriprende la malinconia acustica di Scream of The Buttefly, che porta al finale delirio di Cassie Eats Cockroaches :
    sludge in tutto e per tutto, schizofrenico e irrefrenabile sopra il quale si innalzano campionamenti presi da Arancia Meccanica di Kubrick.
    Del resto cosa si può aspettare da una band che fa disegnare il proprio artwork dal serial-killer John Wayne Gacy, un giovinotto che ha stuprato e massacrato 33 uomini?
    Un lavoro spesso dimenticato, ma forse la summa di quello che è lo sludge, in tutta la sua evoluzione, pur mantenendo i propri confini.
    Signore e signori, gli Acid Bath, tanto di cappello.
    Cheers, Neuros

    Edited by Neuros - 14/1/2008, 17:20
     
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    bellissima recensione Simo :inchino:
    mi hai incuriosito non poco :sisi:

    P.S. non si vede l'immagine (ed ero curioso visto il disegnatore :D )
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  3. Neuros
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    CITAZIONE (MrBungle82 @ 14/4/2007, 23:58)
    bellissima recensione Simo :inchino:
    mi hai incuriosito non poco :sisi:

    P.S. non si vede l'immagine (ed ero curioso visto il disegnatore :D )

    Fatto ;)
    Questo è un grandissimo album, e la voce di Riggs ne è il punto di forza :wub:
     
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  4. Fuzzaliciouzz
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    Posto sopratutto perchè la recensione merita di stare nella prima pagina.

    Poi per sottolineare la grandezza di questo album, secondo me IL disco sludge.
    Fino a poco tempo fa gli Acid Bath (e questo disco in particolare) li consigliavo a destra e a manca, influenze estreme delle più disparate, drumming pirotecnico, riffing marcio come piace a me. Capolavoro.

    Chi non li ha ancora ascoltati dia una strigliatina al mulo, ne vale la pena.
     
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  5. Neuros
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    CITAZIONE (Fuzzaliciouzz @ 23/4/2007, 19:53)
    Posto sopratutto perchè la recensione merita di stare nella prima pagina.

    Poi per sottolineare la grandezza di questo album, secondo me IL disco sludge.
    Fino a poco tempo fa gli Acid Bath (e questo disco in particolare) li consigliavo a destra e a manca, influenze estreme delle più disparate, drumming pirotecnico, riffing marcio come piace a me. Capolavoro.

    Chi non li ha ancora ascoltati dia una strigliatina al mulo, ne vale la pena.

    :perv: Infatti l'ho scritto a inizio rece, per me questo è il non plus ultra dello sludge, è vario, tecnico, coinvolgente, gli stessi Acid Bath con Paegan Terrorism Tactics no riusciranno (anche se di poco) a bissare questo capolavoro immane. :rullo:
     
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    Mamma mia, questo disco è un macigno allucinante: grezzo e allo stesso tempo tecnico. Violento e, a suo modo, melodico.

    In questi giorni sto ri-ascoltando molto la loro discografia, e posso confermare ancora una volta il mio primissimo parere: questo è il capolavoro dello Sludge.

    Anche se in ritardo, bella rece Simo :corna:
     
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  7. JØHN
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    soprattutto vario, questo è il bello, di un album che, diversamente dall'andazzo del genere, non ha mai tempo di adagiarsi
     
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    CITAZIONE (MrBungle82 @ 14/4/2007, 23:58)
    bellissima recensione Simo :inchino:
    mi hai incuriosito non poco :sisi:

    P.S. non si vede l'immagine (ed ero curioso visto il disegnatore :D )

    Me li sono procurati con più di un anno di ritardo :D ... ma meglio tardi che mai :D

    Come ho scritto già nel topic, questo è proprio un cazzo di capolavoro...

    Lo preferisco anche a NOLA dei Down, seppure siano diversi nelle atmosfere e in buona parte anche per le sonorità.

    Non ascolto altro in questi giorni....

    Hanno tiro e botta clamorosi... e "Scream Of The Butterfly" cos'è? :inchino: Solo i grandi riescono a fare "ballad" di tale spessore...
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  9. minister of r'n'r
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    diciamo che quest'ultimo intervento ha incusiosito non poco anche me...considerando che ritengo nola un capolavoro assoluto sentire un qualcuno che vede anche del meglio in una proposta similare mi porta inevitabilmente a procurarmi sto disco. grazie.
     
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    CITAZIONE (MrBungle82 @ 5/8/2008, 13:20)
    seppure siano diversi nelle atmosfere e in buona parte anche per le sonorità.

    tieni bene a mente questo però, non aspettarti un disco troppo simil-NOLA... la somiglianza c'è più che altro nei riff, ma gli scenari che dipingono gli AB (prova a leggere i testi) non hanno nulla a che vedere con quelli narrati dal caro Anselmo :D

    inoltre ci sono accelerazioni verso il grind e il death che su NOLA non ci sono....

    A prescindere da ciò procuratelo e basta perché è un disco comunque da avare :D
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