Rock e dintorni

Votes given by Gidan Razorblade

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    CITAZIONE (Gidan Razorblade @ 26/2/2024, 16:48) 
    Ogni tanto ribecco qualche playlist dei brani da discoteca di quegli anni e c'erano discrete gemme (questa, Lady dei Mojo...)

    Vero!
    Lady pezzone totale.
    Citiamo anche Groovejet di Spiller (con proprio la Ellis-Bextor alla voce) e Music sounds better with you degli Stardust.
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    "Murder on the Dancefloor" (oggettivamente un pezzone) di Sophie Ellis-Bextor rifatta dai Royel Otis
    Not bad.
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    Spostato tutto qui che ha più senso.

    CITAZIONE (Everlasting Gaze @ 27/1/2024, 09:10) 
    Fear Inoculum
    Jambi
    The Pot
    Rosetta Stoned (Lost Keys Intro)
    Pneuma
    Descending
    The Grudge

    Encore
    Chocolate Chip Trip
    Culling Voices
    Invincible
    Stinkfist

    Possiamo dirci che questa scaletta, fatta live qualche giorno fa, è estremamente deludente?
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    ascolto gratis i libri letti alla radio...
    https://www.raiplayradio.it/articoli/2018/...4b841b558b.html
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    Se non avessero un leader "forte" e carismatico, un personaggio che è difficile odiare e che comunque rispetti a 360 gradi, come DG i FF sarebbero stati catalogati come gruppo minore del rock/post grunge di fine anni '90 primi anni '00.
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    Volevo condividere con voi questi stupendi video sul "making of" di due delle canzoni più straordinarie degli anni 90' direttamente dalla voce del loro produttore artistico, l'immenso Michael Beinhorn, che oltre ad essere una delle persone più pacate e affabili del music biz ci delizia con ricordi di prima mano sul suo rapporto con Cornell, la maniera ossessiva in cui ricercarono il sound perfetto e di come fin dall'inizio la loro ambizione fu quella di creare un disco di culto (a questo punto possiamo dirlo: missione compiuta).

    Oltre ai discorsi puramente tecnici (per me ovviamente interessantissimi), ci racconta un sacco di aneddoti molto interessanti, tra i quali:

    - Cornell fece saltare in aria ben 5 iper costosi microfoni durante le registrazioni, a causa della potenza della sua voce;
    - Artis, l'artista "dei cucchiai" a cui è dedicata la nota canzone, registrò 5 diverse take in studio insieme ai 'Garden arrivando a imbrattare la stanza del suo stesso sangue a causa del suo percuotersi furioso con pezzi di metallo vari (dicasi "soffrire per l'arte");
    - I dubbi e le ritrosie di Cornell ad accettare il cambio di sound, in quanto aveva paura che le nuove canzoni non suonassero "come i Soundgarden", con Beinhorn che gli rispondeva "Chris, i Soundgarden siete voi, sei tu".


    CITAZIONE
    When it came time to record his vocals, I set him up to record by himself so he’d feel more comfortable. One day, I was walking past the studio while he was recording and got a real surprise because even through sealed fourteen inch thick airlock doors, I could still hear him singing on the other side of the wall. For some reason, I put my hand on the door and his voice was so powerful that I could actually feel the door vibrating with every note he sang. Over the course of less than two months, that superhuman voice managed to destroy the diaphragms of five Neumann U87 microphones- a feat I have never seen equaled by any singer.


    Edited by Sickman. - 16/2/2021, 13:23
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    Concordo con il dott. Falco, vengono in mente pochi esempi di band altrettanto famose e così poco influenti a livello artistico (mi sovvengono gli Eagles).
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    E già che ci siamo, una citazione se la meritano pure loro, Children of the Sun dei Misunderstood (1966):

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    Probabilmente si tratta di un argomento già sviscerato, ma qui volevo porre un po' la questione sull'eterna diatriba fra cosa è definibile "Hard Rock" e cosa "Heavy Metal" o comunque metal vero e proprio.
    Anche in una prospettiva storica.

    La mia opinione, ad esempio, segue un discorso cronologico: c'è stata un'evoluzione progressiva dall'hard rock più tirato di fine anni '60-inizio '70, quindi quello prodotto da Led Zeppelin, Deep Purple e (soprattutto) Black Sabbath, verso una nuova forma musicale che è poi esplosa all'inizio degli anni '80 con Iron Maiden e Judas Priest.
    Ecco, queste due a mio avviso rappresentano le prime bands definibili come "metal" a tutti gli effetti: qui c'è lo spartiacque che divide l'hard rock dal metal.
    In questo processo di transizione poi un ruolo importante lo hanno avuto ad esempio i Rainbow da una parte e gli AC/DC dall'altra, pur con sound ben differenti, nella seconda metà degli anni '70.
    Senza contare poi che i primissimi semi per la nascita di questo genere musicale furono lanciati già a metà anni '60 da Jimi Hendrix, Jeff Beck e probabilmente anche da un certo uso della distorsione da parte dei Velvet Underground (questi ultimi forse furono più significativi per l'avvento del punk, piuttosto che per il metal: stessa cosa i primissimi Who).

    Ora dite la vostra su questo dilemma amletico :D

    Edited by MrBungle82 - 2/2/2021, 21:02
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    Penso che qua dentro non se li ascolti più nessuno.
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    Un abbraccio ad entrambi, cari.
    Io ormai navigo da tempo nelle acque dell'amarezza, ma ho imparato a starci, per dirla alla Giampaolo 😅
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    Io trovo inutile lamentarsi, se gli artisti non lo trovano conveniente con forza devono eliminare tutti i contenuti su Spotify.
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    Alla fine ho ordinato su amazon, per il mio compleanno, un paio di Superlux HD-681
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    Linko QUI una risposta nel topic di Spotify che ritengo pertinente in maniera uguale a questo topic.

    Per gli sfaticatissimi:

    Premessa tecnica: Rispondo qui ma linko la risposta anche nel topic dei Podcast perché penso sia un argomento interessi tutte e due i topic, decidano pure gli admin o i mod del forum come procedere e devo intavolare la discussione.

    Premessa non tecnica: Devo ammettere che Link Idee per la Tv è un sito con articoli molto interessanti e veramente ben fatto, nonostante sia di Mediaset ha uno stampo molto libero e sanno essere accattivanti più di Vice degli esordi.

    Il discorso che emerge dall'articolo è parecchio interessante, stimola riflessioni profonde e penso ci coinvolga in prima persona come utenti di forum. Non tanto per il modo in cui i colossi si sfidino tra di loro per fagocitare fette di mercato ma per come queste decisioni influenzino il metodo di fruizione da parte degli ascoltatori (almeno in questo caso anche se il discorso si potrebbe anche aprire a lettori, spettatori, giocatori e altre categorie simili) e come, a sua volta, il metodo di fruizione influenzi le decisioni. E' uno scambio a suo modo assurdo tra due livelli che non riescono a trovare una forma di dialogo, né indiretta, né tantomeno diretta, e procedono solamente rispondendo a quegli input provenienti dall'altra parte che rientrano nei loro codici. Per andare nello specifico della situazione descritta, da una parte c'è Spotify che ha in mano le carte per gestire e diventare un monopolio dei podcast, dall'altra ci sono gli ascoltatori che molto probabilmente non trovano la forma più consona per ascoltare podcast nell'era corrente e si piegano alle logiche di mercato. Questo è secondo me rappresentato evidentemente dalla parte in cui si parla dell'obsoleta tecnologia dei feed Rss, dal fatto che l'idea di avere qualcosa di ordinato e archiviato non è parte della maniera in cui i moderni algoritmi funzionano, nessun social network ha vere e proprie funzioni di archivio, il fatto che, in alcuni di questi, tu puoi/sei in grado di salvare dei post è giusto un palliativo per arginare una grossa mancanza da questo punto di vista voluta direttamente dal network stesso che preferisce che l'utente usi il suo mezzo nel metodo più congeniale e capitalista, un costante usa e getta.
    La cosa che mi ha più sconvolto è la stessa che ha probabilmente sconvolto il CEO di Spotify, il fatto che ci fosse gente disposta ad ascoltare un audiolibro senza che questo fosse in ordine e con la pubblicità in mezzo. Se lui ci ha visto un'opportunità di guadagno, in me ha fatto scattare più di una riflessione: che questo metodo ci abbia spinto ad essere talmente disgregati nella nostra fruizione di cultura da non curarci più degli schemi alla base di questa che ne rendevano comprensibile la fruizione? E' questa sensazione di paura e sconforto che sento di fronte a questa cosa giusta? Burroughs e le sue tecniche di cut up oggi andrebbero nella direzione opposta? Come mai io e la mia logica troviamo che gli schemi siano indispensabili, perché penso che sia importante, anzi fondamentale, comprendere qualcosa e mi dà fastidio che la fruizione vada contro il modo in cui/per cui la cosa è concepita? Quello che è già successo all'album succederà anche ai libri e ai film?

    Dalle risposte che mi sono dato a queste domande ho capito che ciò che mi spaventa di più non è quello che ritengo un uso insensato dei media (come vedere i film sul cellulare, ascoltare audiolibri a caso su spotify, entrare in musei tramite oculus rift, etc.) o il fatto che penso che questo sia in parte frutto della passività di tutti nei confronti delle nuove possibilità con cui chiunque può usufruire sempre più di un numero maggiore di cose, ma il fatto che le decisioni che ci hanno portato a questo punto siano a loro volte schiave dei dati che emergono dalle nostre reazioni. E' un cane che si morde la coda, anzì è una cagna che morde la coda alla cagna che sta partorendo.

    Ci trovo un aggancio importante ai forum, anche i forum privilegiano l'archivio al contrario di quello che fanno i social network e sono convinto che prima o poi qualcosa emergerà anche in questo senso che unirà i due mezzi. Ho molta paura di quello che sarà e delle conseguenze che porterà su tutti noi.
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