Rock e dintorni

Votes taken by Sickman.

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    CITAZIONE (The Beach Strummer @ 11/3/2021, 17:31) 
    a. The Yellow Brick, ossia il mitico e sempiterno phaser della ibanez, quello della serie del Ts9... pareri? non ho ancora approfondito (perché non cen'è stato tempo), e se qualcuno lo conoscesse e volesse condividere le proprie impressioni, gliene sarei grato oltremodo;

    In realtà sarebbe rosso :D (il pedale giallo di quella serie è il Flanger):


    Che dire? Con i pedali giapponesi si cade sempre in piedi, l'Ibanez è un classicissimo phaser totalmente analogico con 8 stadi di phasing che la Maxon produsse per il marchio giapponese nei primi anni 80'. Usato si trova facilmente sotto i 100€ e se piace quel sound vintage è un'ottima alternativa all'onnipresente MXR, anche perché grazie al controllo di feedback è di fatto più versatile.

    CITAZIONE (The Beach Strummer @ 11/3/2021, 17:31) 
    b. Lilian della Earthquaker devices: si parla di tutt'altro prezzo, ovviamente, ma è de facto un signo pedale, di cui mi ricordo le demo quando uscì, e sentirmelo nominare mi ha rinfocolato dolci ricordi... il prezzo, ahime, è tutt'altro che easy, e proprio per questo, volevo anche sentire ulteriori vaticini prima di spremere il portafoglio;

    Lilian è della Walrus Audio (il phaser della Earthquaker è il Grand Orbiter, fantastico come praticamente tutti i pedali del marchio di Akron), personalmente non l'ho mai provato ma il marchio Walrus è generalmente considerato come uno dei migliori brand tra quelli venuti fuori negli ultimi anni (e graficamente sono spettacolari). Ho nella mia lista desideri il loro Iron Horse, una versione assai modificata dell'amato ProCo Rat.

    CITAZIONE (The Beach Strummer @ 11/3/2021, 17:31) 
    c. "il terzo incomodo", ossia un pedale tipo vibe, che abbia lo "swiggely swirl" ma anche una modalità chorus...devo dire che l'idea mi intriga parecchio, perché sarebbe una bella aggiunta e mi troverei a togliere un pedale che OGGETTIVAMENTE uso poco, ossia il chorus, e inserire un pedale che invece fa una cosa che mi "serve" di più (e per cose più "estreme" e phaserose" potrei tenere l'amato blocchetto arancio della Mxr);

    Andrebbe sottolineato come l'Univibe non sia in effetti né un phaser né un chorus, è un circuito originale che fu creato per simulare il famoso cabinet Leslie (l'effetto che possiamo sentire nell'intro di Black Hole Sun dei Soundgarden, tra gli altri) e che prevede l'utilizzo di una lampadina e di alcune fotocellule per mettere ciclicamente il nostro segnale in fase/controfase, come ben ci insegna il buon Josh Scott. Se ti interessa un circuito Univibe prenderei in considerazione l'Electro Harmonix Good Vibes, che offre un gran suono e il vero circuito del Vibe ad un ottimo prezzo.

    Altre opzioni super economiche per degli ottimi phaser: lo Small Stone Nano della EHX (si trova usato a meno di 40€, credo di averlo visto sui 30€) o la copia della sua versione vintage, il Behringer VP1: questo l'ho visto in vendita a 10 (dieci) euro. Una spesa quindi che si può fare alla leggera (e il circuito, giuro, è identico).
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    CITAZIONE (The Beach Strummer @ 1/3/2021, 17:06) 
    La mia PRIMA domanda è... qual'è il vostro rapporton con suddetto pedale? Avete qualche consiglio per gli acquisti?

    Da amante dell'effettistica non posso non amare un buon phaser, alcune delle mie band preferite ne hanno più che abusato con risultati da pelle d'oca. Per me è uno degli effetti più iconici della chitarra, a metà strada tra un leslie e un vibe, bellissimo sia sul clean che per dare spazialità e carattere ad una lead.

    Per dare dei consigli bisognerebbe capire il budget, io in passato ho avuto un bellissimo Blackout Effectors Whetstone ahimè venduto anni fa (ancora me ne pento) e abbastanza introvabile, mentre da un annetto mi ritrovo in pedaliera un Pigtronix Ep-1, che ha come pecche non marginali quelle di avere dimensioni esorbitanti e di richiedere un'alimentazione separata, per il resto è un phaser spaziale per suoni e versatilità (il fatto di poter comandare il Phaser con l'Envelope garantisce divertimento infinito).

    CITAZIONE (The Beach Strummer @ 1/3/2021, 17:06) 
    La seconda domanda è: attualmente ho un chorus della mxr (quello molto bello con 5 potenziometri) ma... for versatilitys sake, volevo rimpiazzarlo con il memory toy della ehx (che già possiedo), e aggiungere il memory boy della ehx (che fra l'altro ha una funzione di modulazione), usando l'uno come chorus (all'occorrenza) e come secondo delay... può valerne la pena?

    Domanda difficile, la tua soluzione presenta pro e contro. Anzitutto dovresti specificare qual è il tuo uso tipo del chorus; lo usi in diretta nell'ampli? Prima o dopo overdrive e/o distorsori? Oppure nel send/return?

    Un secondo delay è una soluzione molto fica per tantissime ragioni e gli EHX hanno sicuramente una delle modulazioni più musicali in circolazione, sicuro con quello cadresti comunque in piedi, anche se io personalmente tenderei ad accoppiare al memory toy un delay dal carattere differente, come un Boss DD3 (o se vuoi fare l'affare della vita, un DD20 usato che ancora oggi dà la polvere alla maggior parte dei delay in circolazione e si trova tranquillamente sui 100 euro).
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    CITAZIONE (Luigi Piemùnth @ 21/2/2021, 09:59) 
    Questo "profeta" fra l'altro l'ho sentito nominare altre volte sui forum e subito pensavo a robe legate alla religione, ma chi sarebbe costui? :D

    L'unica persona al mondo che potrebbe fare dei commenti del genere, era stato bannato proprio per questo. :effex:
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    CITAZIONE (Luigi Piemùnth @ 20/2/2021, 16:40) 
    Ma sì, quel tipo lì di ragazza trasandata o che comunque si tiene un po' male (come appunto sembra la Eilish di primo acchito, o la stessa Avril Lavigne, almeno quella dei primi tempi perchè poi si è fatta più "sofisticata"), in genere ha anche il fiato pesante, ha problemi ad andare di corpo e così via.

    Ma pensa, questo è il tipo di commento che ci saremmo aspettati dal famigerato profeta della puzza, non certo da un amante degli Eagles.
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    Volevo condividere con voi questi stupendi video sul "making of" di due delle canzoni più straordinarie degli anni 90' direttamente dalla voce del loro produttore artistico, l'immenso Michael Beinhorn, che oltre ad essere una delle persone più pacate e affabili del music biz ci delizia con ricordi di prima mano sul suo rapporto con Cornell, la maniera ossessiva in cui ricercarono il sound perfetto e di come fin dall'inizio la loro ambizione fu quella di creare un disco di culto (a questo punto possiamo dirlo: missione compiuta).

    Oltre ai discorsi puramente tecnici (per me ovviamente interessantissimi), ci racconta un sacco di aneddoti molto interessanti, tra i quali:

    - Cornell fece saltare in aria ben 5 iper costosi microfoni durante le registrazioni, a causa della potenza della sua voce;
    - Artis, l'artista "dei cucchiai" a cui è dedicata la nota canzone, registrò 5 diverse take in studio insieme ai 'Garden arrivando a imbrattare la stanza del suo stesso sangue a causa del suo percuotersi furioso con pezzi di metallo vari (dicasi "soffrire per l'arte");
    - I dubbi e le ritrosie di Cornell ad accettare il cambio di sound, in quanto aveva paura che le nuove canzoni non suonassero "come i Soundgarden", con Beinhorn che gli rispondeva "Chris, i Soundgarden siete voi, sei tu".


    CITAZIONE
    When it came time to record his vocals, I set him up to record by himself so he’d feel more comfortable. One day, I was walking past the studio while he was recording and got a real surprise because even through sealed fourteen inch thick airlock doors, I could still hear him singing on the other side of the wall. For some reason, I put my hand on the door and his voice was so powerful that I could actually feel the door vibrating with every note he sang. Over the course of less than two months, that superhuman voice managed to destroy the diaphragms of five Neumann U87 microphones- a feat I have never seen equaled by any singer.


    Edited by Sickman. - 16/2/2021, 13:23
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    Concordo con il dott. Falco, vengono in mente pochi esempi di band altrettanto famose e così poco influenti a livello artistico (mi sovvengono gli Eagles).
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    Ho ascoltato l'album diverse volte e mi trovo vicino alle posizioni di Ema e Seba, nel senso che anch'io li reputo una graditissima sorpresa (dei ragazzi che nel 2021 hanno quel suono, con quei riferimenti e quel songwriting, ad ascoltatori come noi suonano bene per forza), al contempo credo che rifarsi così spudoratamente ad un'estetica così iconica rischia di marchiarli come degli ottimissimi "cloni" ma non molto di più (d'altronde non sarebbero né i primi né gli ultimi, ripensiamo ai Modern Lovers o ai Galaxie 500 contrapposti ai Velvet Underground; grandi band di sicuro, epocali? No di certo).

    Ad ogni modo sono giovanissimi e l'album è davvero notevole (concordo con Ema: produzione davvero sontuosa, un piacere per l'ascolto), potessi andrei a vederli dal vivo domani e posso solo sperare che in futuro la loro musica evolva in qualcosa di più personale. Per ora va benissimo così, promossi alla grande.
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    CITAZIONE (Ispettore Zenigata @ 13/2/2021, 10:36) 
    anche l'hip hop va a ondate comunque eh, pesca le hit ogni 5 anni e vedrai come suonano diverse, si parla proprio di sottogeneri e movimenti anche molto diversi tra loro, in particolare la trap, pur con i suoi riferimenti precedenti, è stato un momento di rottura abbastanza definito, tanto che non mi stupirei che in futuro la si veda anche come un genere proprio staccato dall'hip hop [e d'altronde la trap di 10 anni fa suona diversa da quella di 5, che a sua volta lo è da quella di adesso]. Per i generi rock vale lo stesso discorso, io poi della roba che almeno nominalmente è pubblicata da una band rock in radio e classifica spesso ne vedo anche in tempi odierni, che poi sia percepita come schifezza immonda è un altro discorso

    Concordo, è un discorso estremamente generale per tentare di spiegare come mai la classica formazione chitarra/basso/batteria non sia più vista come centrale nella produzione musicale odierna, il fatto è i giovani hanno iniziato ad allontanarsene da tanto tempo (per tante ragioni, io ho cercato di darne un paio che mi paiono comunque abbastanza fondate).

    Per tentare di allargare il discorso io la metterei anche in un'altra ottica: 40 anni fa le possibilità per esprimersi erano ridotte alle disponibilità economiche che portavano a scelte quasi obbligate (appunto la chitarra, il basso, la batteria; già un buon synth iniziava a costare uno sproposito); oggi la palette è estremamente più variegata, i computer e la banda larga danno accesso ad una marea di suoni e strumenti (legalmente o meno), e in questo contesto sembra normale che un giovane musicista veda uno strumento come la chitarra non più come elemento centrale ma semplicemente come uno dei colori a propria disposizione, sicuramente non il più facile da maneggiare e pertanto non una primissima scelta.

    E, giusto per la cronaca, in questo non ci vedo assolutamente nulla di male di per sé, anch'io da chitarrista lo vedo così: uno strumento dalle possibilità espressive enormi, ma lo stesso si potrebbe dire di tanti altri.

    Il problema qui, lo sottolineava anche deadmau5 in una sua masterclass, è che creare una canzone fatta di preset, ritmi copia-incollati e le solite quattro progressioni in croce oggigiorno è veramente troppo facile; creare qualcosa che veramente rifletta la propria personalità è uno sbattimento immane e sono purtroppo pochi quelli che si prendono il tempo per farlo.
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    CITAZIONE (MrBungle82 @ 13/2/2021, 01:04) 
    Cosa sia successo nello specifico però per far cambiare totalmente i generi di riferimento dei giovani del passato (guitar oriented) con quelli attuali (bass, electro, weird voices - invento :D - oriented), non ne ho proprio idea, probabilmente ha a che fare con gli enormi cambiamenti delle abitudini, dell'estetica e quindi delle percezioni introdotti dal web.

    Secondo me la risposta a questa domanda è abbastanza semplice, da una parte abbiamo l'hip-hop che ormai si è imposto da decenni come la musica più popolare tra i giovani (siamo noi in Italia ad avere la percezione che sia una roba "nuova"; tendiamo a scordarci che ondate come il grunge durarono de facto pochissimi anni, la direzione della musica popolare stava già virando altrove e Cobain & Co. furono quasi un'anomalia), dall'altra c'è il fatto che la musica elettronica e/o che vive di campionamenti è decisamente la più semplice e immediata da approcciare per il ragazzino nella sua cameretta, perlomeno da quando i pc si sono diffusi a macchia d'olio (ormai anche qui parliamo di almeno due decenni). Oggigiorno ci sono librerie immense di ritmi, suoni ed effetti disponibili per chiunque abbia una connessione internet, nonché software che scrivono progressioni e melodie basate sugli intervalli più in voga del momento, a chiunque basterebbero teoricamente un paio di click per diventare "songwriter" (chiamiamoli così). Davvero ci stupiamo che tutto ciò abbia preso il posto degli strumenti reali che richiedono soldi, anni di impegno costante e sacrifici? :D

    Edited by Sickman. - 13/2/2021, 10:11
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    Mah, io non credo che in passato fossero tutti più sensibili e vogliosi di ascoltare qualcosa di armonicamente e ritmicamente complesso, semplicemente quello era il sound del mainstream di allora e la maggior parte della gente se lo puppava volente e nolente, idem come adesso. Se frequentate un po' di giovani (io sì, per lavoro ho a che fare anche con stagisti appena usciti dalle superiori) vi accorgerete che esattamente come anni fa ascoltano semplicemente ciò che passa il convento (leggi: la playlist su youtube/spotify/ecc), senza nemmeno porsi il problema che sia buona o meno, è il suono del momento e quello si puppano, ignorando bellamente tutto ciò che c'era prima di allora (una volta uno di questi ragazzi mi si avvicinò chiedendomi "che genere di musica" stessi ascoltando: erano i Nirvana).

    Aggiungo che ovviamente dal punto di vista dei produttori/songwriter di turno scrivere canzoni con queste ricette è infinitamente più semplice che mettersi a ricercare armonie complesse, ritmi composti e sound elaborati, una volta che hai trovato la formula la spolpi fino all'eccesso, fino alla prossima moda ovviamente. Questo non significa che sia tutto merda, è semplicemente il modus operandi del mainstream da decenni a questa parte (e con la computer music tutto il sistema è diventato infinitamente più semplice da applicare).
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    Vi posso dire che da un punto di vista squisitamente tecnico i brani postati da Ema non hanno niente che non fosse riproducibile perfettamente anche 40 anni fa; la differenza enorme la fa l'arrangiamento: nel rock "classico", diciamo quello suonato con chitarra, basso e batteria abbiamo strumenti molto differenti tra loro che competono su un range limitato di frequenze: le basse frequenze sono quelle che a parità di gain si mangiano più headroom (in soldoni, lo "spazio sonoro" a disposizione prima di mandare il segnale in distorsione), perciò in mix bisogna fare tanti compromessi per permettere a tutti gli strumenti di essere udibili nello stesso momento, e chiaramente più un mix è affollato più i problemi si moltiplicano. In un arrangiamento estremamente semplice come quello di Billie Eilish questi problemi si presentano in misura assai minore e la loudness percepita nella parte grave del mix è molto elevata; questo non significa che le basse frequenze non fossero presenti massicciamente anche in mix del passato, la differenza la fa tutta il contesto, un paio di esempi:

    1) Un classico che spettinerebbe anche Collina, quest'anno ne fa 30. La batteria e la voce sono mixate in contrasto con la linea di basso per creare spazialità nel mix.

    2) Anche qui le basse sono incredibilmente presenti, ma l'arrangiamento è estremamente più stratificato rispetto a quello dei brani postati da Ema, quindi il basso sembra meno in evidenza (registrato nel 1996);

    3) Esempio ancora più vintage (1977), anche qui basse incredibilmente presenti ma che devono necessariamente essere suddivise tra tanti strumenti differenti (synth, chitarre acustiche, elettriche, armonie vocali strutturate su diversi intervalli). Incredibile la pulizia della registrazione per il periodo (parliamo di 44 anni fa).
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    CITAZIONE (Superunknown @ 6/2/2021, 19:13) 
    Ieri è uscito l'atteso debutto degli inglesi Black Country, New Road e per quanto mi riguarda l'hype è stato davvero ripagato. disco molto molto bello: claustrofobico, nervoso e distorto proprio come me l'aspettavo. Il sound è un mix tra post-punk, post-rock, free jazz.
    Ad esempio su Athens, France sembra di risentire gli Slint ma nel 2021.

    Molto molto interessanti, voce che porta alla mente il grande David Baker dei primissimi (e migliori) Mercury Rev, arrangiamento quasi no-wave con quei fiati che ricordato i Tuxedomoon e inaspettate aperture melodiche in mezzo a un mare di bellissime e assai azzeccate dissonanze. Gran pezzo davvero, ascolterò l'album molto molto volentieri.
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    CITAZIONE (Seba @ 6/2/2021, 11:57) 
    Ma quindi se la prima metà del '900 è stata l'epoca del jazz, dobbiamo sintetizzare quei 50 anni in un unico strumento, tipo la tromba? :D oppure sta roba dello strumento vale solo per il "rock and roll", che quindi perde ogni suo significato per diventare esclusivamente "la musica che si suona con la chitarra"? (il che sarebbe stronzata pazzesca)

    Perfettamente d'accordo.

    CITAZIONE (Seba @ 6/2/2021, 11:57) 
    In più, non mi piace mai quando si definisce l'"elettronica" come una specie di universo chiuso e delimitato, per di più contrapposto a una concezione del rock dello stesso tipo. Io oramai da anni penso che elettronica e rock siano praticamente la stessa cosa.. o perlomeno che fra i due mondi non ci sia soluzione di continuità.

    D'accordo anche qui, il rock ingloba una miriade di suoni differenti, incluso ovviamente l'elettronica (tra l'altro anche qui bisognerebbe sfatare il luogo comune che vorrebbe la musica chitarristica "vecchia" contrapposta a quella "nuova" puramente elettronica: la musica elettronica si componeva e registrava già nei primi anni 50 del 900).

    CITAZIONE (Seba @ 6/2/2021, 11:57) 
    io sono rimasto alla pagina wikipedia che esclude la chitarra elettronica dagli strumenti elettrofoni perché usa l'elettricità per amplificare ma non per generare il suono, e alla definizione di strumento elettronico, che però non riesco a distinguere bene dall'elettrofono :D quindi secondo te per la definizione del tipo di strumento conta il controllo del suono e non l'origine?

    Ottima domanda, seconda l'autorevole Enciclopedia Britannica, cito:

    CITAZIONE
    [...]Instruments such as the electric guitar that generate sound by acoustic or mechanical means but that amplify the sound electrically or electronically are also considered electronic instruments.

    Questo è tecnicamente ineccepibile perché l'origine del suono in una chitarra elettrica è al contempo dovuta alla vibrazione delle corde E alla perturbazione nel campo magnetico dei pick up, senza i quali non otterremo nessun suono dalla nostre seicorde (se non, appunto, quello meramente acustico).
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    Nella comunità chitarristica da un paio di giorni si chiacchiera di questa intervista a Steven Wilson , nella quale il musicista inglese dice la sua sulla figura di Eddie Van Halen e sul fatto che a suo parere la chitarra elettrica "abbia fatto il suo tempo, in quanto rappresentebbe il suono della seconda metà del XX° secolo, mentre attualmente viviamo in un mondo di suoni elettronici".

    Dico la mia: a conti fatti è il medesimo discorso sulla fantomatica "morte del rock", ma in questo caso si accuserebbe addirittura il suo strumento principe, la chitarra, di aver esaurito le sue possibilità espressive. Ecco, io credo sia un discorso abbastanza stupido, anzitutto perché si è passati ad accusare lo strumento e non il musicista che su questo strumento suona e compone; secondariamente perché la chitarra È uno strumento elettronico, che è possibile manipolare in maniere praticamente infinite; terzo, provate a pensare allo stesso discorso fatto additando il pianoforte o, chessò, la voce umana. Ecco, detto come va detto, se di limiti si volesse parlare forse bisognerebbe cercarli direttamente nel temperamento equabile e non in questo o quello strumento.

    Edited by Sickman. - 4/2/2021, 19:59
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    CITAZIONE (uovo mascherato @ 29/1/2021, 14:19) 
    Mentre voi vi incartate in questo dibattito, io vorrei ringraziare Sickman per avermi fatto conoscere questo musicista, che devo ancora approfondire ma che da primi ascolti mi piace molto. Trovo giusto il paragone con Smith e questo per me è già tantissimo visto che non ho mai trovato nulla che arrivasse neanche lontanamente al livello della sua proposta musicale.

    Prego carissimo, è un piacere condividere con chi sa apprezzare <3

    Il paragone con Smith non lo faccio mai alla leggera ma nel suo caso credo sia meritatissimo, per quanto il nostro Alex G abbia un approccio più "giocoso" e strambo al songwriting, hanno senz'altro della affinità a livello di progressioni, melodie e cantato.
    Riguardo agli album inediti francamente non mi sono posto il problema perché ci sono talmente tante canzoni su Bandcamp da poter ascoltare per settimane sempre materiale nuovo; il ragazzo ha veramente una prolificità impressionante.
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