Io lo ascolto ancora, ma non più intero. Scelgo in quel momento che voglio ascoltare e faccio. La cosa assurda è che in questa quarantena non ho più preso in mano nessun nuovo disco o nuovo artista; solo libri, podcast, film e serie tv...mona io
Aenima ha molti pregi, tra cui molta inventiva, varietà e picchi altissimi (Eulogy, 46&2, Aenema e Third Eye*), ma molti significati tra le lyrics non riesco tuttora a comprenderli e non mi danno i brividi come certe parti scritte di FI.
Non ti ho mica ciulato la donna o trattato da minus habens: hai dato una spiegazione più esaustiva e ciò mi basta per capire che abbiamo punti di vista diversi.
Che sia un hard listening siamo tutti d'accordo. L'avrò sentito complessivamente 10-15 volte per intero e non è mai riuscito a crescere con gli ascolti. Può essere che non abbia altri stimoli ad ascoltarlo? Per me è il loro disco peggiore. In una ipotetica classifica dei Tool, per me è all'ultima posizione. Non ho detto che è il peggior disco dell'anno o il disco più brutto mai pubblicato in questo decennio. Ma se devo confrontarlo con gli altri, non può essere preferito ad Aenima e Lateralus.
Poi potete farvi tutte le pippe mentali che volete ma, alla fine della fiera, non ha un singolo brano che mi invoglia a riascoltarlo a distanza di mesi. Preferisco di gran lunga ascoltare gli altri lavori perché mi divertono e mi esaltano. Fear queste qualità non le ha. Secondo i miei parametri.
Ed il fatto che molti condividano che questo disco non sia stò capolavoro inaudito mi convince che non è per forza sbagliata la mia impressione.
Non mi sarei mai aspettato un tuo tale commento: "Peggior disco dei Tool, in assoluto"; sembra il classico titolo giornalistico da botte sui denti. L'argomentazione successiva ci sta tutta, ma in un'ipotetica classifica, lo metto sotto Lateralus ed al livello di 10000 ed Aenima. Sicuramente sopra a Undertow, Opiate e Salival.
Mi piace ulteriormente approfondirlo guardando alcuni tutorial sui tre strumentisti o chiedere alcune cose tecniche a mio fratello (docente musicale) o ad un paio di bassisti che conoscono bene i Tool.
Vituperare la madonna è una bestemmia meno grave. Ok che non ti venga voglia di ascoltarlo ancora, ma l'unica "difficoltà" che io trovo è la lunghezza dei singoli brani. È un ascolto che richiede molta attenzione e di hard listening.
nel 2019 impazzivo per Rosetta Stoned, adesso mi sembra una pacchianata.
Sì, ma non siamo ancora nel 2020.
Tutto il discorso di Seba è ampiamente condivisibile ed una cosa diversa rispetto agli altri dischi è che questo l'ho trovato ancora più ostico da digerire degli altri, vuoi per la lunghezza dei vari movimenti e vuoi per delle innovazioni ("assoli" di Adam alla Hammett) che fatico ancora a digerire. Sono cambiati loro e siamo cambiati ancora di più noi che siamo passati nella decade della maturazione e probabile indipendenza.
Credo sia memorabile per i contenuti delle parole.
Si, ma anche negli altri album i testi erano un punto di forza del gruppo. Eppure riusciva a farmeli ricordare. In questo disco non mi ricordo, a distanza di ascolti, alcune canzoni. Tutt'altro che memorabili, in un certo senso.