Rock e dintorni

Posts written by Vortex Surfer

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    Grazie per il tag, Sgabrioz :)

    Dal teaser sembra orientato verso il jazz ultrachitarristico, come le loro opere metà-fine anni 90.

    Si parte alla ricerca
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    Io onestamente questa cosa dell'heavy metal non l'ho mai capita bene; quasi tutti considerano la fine degli anni 70 come il periodo in cui nasce ufficialmente il metal, ed è vero relativamente all'iconografia horror adottata dai principali gruppi dell'epoca, mantre l'hard rock virava di più sui classici temi da rockers duri e puri (almeno se vogliamo generalizzare).
    Però mi sono sempre chiesto, ma se una corrente la chiamano New Wave of British Heavy Metal significa che l'heavy metal esisteva da prima, o no?

    CITAZIONE (MrBungle82 @ 3/2/2021, 10:50) 
    Concordo, "Population II" è ancora più heavy dell'esordio dei Sabbath e tra l'altro uscì anche qualche mese prima (febbraio 1970 l'esordio dei Sabbath, giorno e mese non specificati - o che almeno io non ho trovato - del 1969 per l'esordio solista di Holden).
    La cosa bella è che erano in due, Holden e un batterista. E una marea di amplificatori.
    Gli Sleep dell'epoca :D

    Tutto verissimo; del resto il primo disco dei Sabbath (che è anche il mio preferito assieme al terzo) non è particolarmente potente, è però il blues più oscuro e orrorifico mai partorito da mente umana. Il reale confronto sarebbe con il secondo disco Sabbath, che onestamente come potenza spazza via Population II ed ha solo in In Rock dei Purple un concorrente in quest ambito, tra quelli usciti all'epoca.
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    Weezer%20-%20OK%20Human

    Weezer - Ok Human (2021)

    Concordo, un po' uniforme ma malinconico e piacevole, fatto di canzoni molto brevi e forse per questo più efficaci; il pop è rimasto, di power c'è poco, ma ci può anche stare.
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    CITAZIONE (uovo mascherato @ 24/1/2021, 20:22) 
    CITAZIONE (Vortex Surfer @ 23/1/2021, 12:28) 
    Personalmente ad esempio ho smesso di ammirare incondizionatamente Kubrick e Friedkin perchè trovo aberrante che si dia assoluta predominanza alla propria opera rispetto alla salute - fisica e mentale - degli attori e delle persone che lavorano sul set. E ha ragione Restless, Shining e L'Esorcista rimangono capolavori indipendentemente dalla crudeltà dei registi che li hanno creati, ma se devo essere sincero avrei preferito che i registi fossero riusciti a realizzarli altrettanto bene senza essere stati stronzi; stiamo comunque parlando di esempi "moderati", credo con un buon margine di sicurezza che se K. e F. fossero stati stragisti, torturatori o stupratori me ne sbatterei del valore delle opere e non le cagherei di striscio.

    Penso che, attenendoti a questo standard, non dovresti più guardare quasi nessun film. Per esperienza diretta e indiretta ti assicuro che il set è una macchina infernale che ha quasi sempre metri di giudizio ben più bassi degli altri lavori, è un po' come l'esercito; L'industria dei videogame anche peggio. Ma per questo discorso non dovresti nemmeno più comprare gran parte dei vestiti che probabilmente hai addosso ora.

    Guarda, hai ragione su tutto, inclusi i vestiti che indosso. Ma secondo me non hai prestato tanta attenzione a quello che ho scritto dopo la frase che hai sottolineato. Shining e L'Esorcista sono due capolavori, e maltrattare la gente nel posto di lavoro è una cosa brutta, ma non è esattamente come avere stuprato o ucciso.

    Per il resto, poni legittimi dubbi relativamente al concetto di "morale", e il tuo discorso sul fatto che la delinquenza sia qualcosa che andrebbe compreso e non semplicemente giudicato è assolutamente condivisibile e per molti versi conferma quello che ho scritto. Il problema non sta nella moralità dell'artista in sè, quanto nel nostro, in me singolo ascoltatore, quella vocina che in determinati frangenti non mi fa apprezzare un'opera d'arte perchè so che l'ha creata un farabutto. Cosa siamo disposti a "perdonare" all'artista più facilmente è relativo alla sensibilità personale, però credo con ragionevole certezza che se si scoprisse che Paul McCartney (scusa Paul, ti prendo per esempio, non te la prendere...) ha ucciso più donne, uomini e bambini del mostro di Milwakee nessuno di noi ascolterebbe i suoi dischi con lo stesso spirito di prima.
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    Sì, è a posteriori, assolutamente.
    Se io ascolto una musica o vedo un film e ne rimango rapito, il rapporto è esclusivamente con l'opera in questione. E' lecito ma - come dire - è anche un rapporto "ingenuo" con l'arte, se non vado al di là di questo, soprattutto oggi che possiamo avere informazioni infinite scorrendo il dito sullo schermo del cellulare.
    Il probema, come scrivevo, nasce dopo, ed è quindi necessariamente a posteriori. Anche perchè se io so che un individuo è lammerda manco la ascolto la sua roba o vedo i suoi film: se Putin o Kim Jong-un pubblicano un disco stoner recensito come un capolavoro, personalmente non lo ascolto manco gratis, come faccio a non scindere opera-autore sapendo già benissimo che merda sia l'autore?
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    Io ho interpretato il senso di questo topic in maniera un pochino diversa. Tutti sappiamo che molti geni sono stati degli autentici stronzi, i problemi sorgono però quando si prova ad approfondire che grado di stronzaggine siamo disposti ad accettare. Perfidia, violenza, omicidio? Quando consideriamo un comportamento di un artista così grave da rendere difficoltosa la fruizione delle sue opere? Una cosa è un personaggio "dubbio", un'altra è un omicida o uno stupratore.

    L'atteggiamento "io guardo l'opera, non l'autore" è comprensibilissimo ma secondo me elude il problema, perchè se qualcosa ci piace tanto siamo spinti ad avere informazioni su chi l'ha creato e idolatrarlo, e a quel punto non sono sicuro che, anche inconsciamente, la scoperta che sia una persona orribile non muti il nostro rapporto con le sue opere.

    Personalmente ad esempio ho smesso di ammirare incondizionatamente Kubrick e Friedkin perchè trovo aberrante che si dia assoluta predominanza alla propria opera rispetto alla salute - fisica e mentale - degli attori e delle persone che lavorano sul set. E ha ragione Restless, Shining e L'Esorcista rimangono capolavori indipendentemente dalla crudeltà dei registi che li hanno creati, ma se devo essere sincero avrei preferito che i registi fossero riusciti a realizzarli altrettanto bene senza essere stati stronzi; stiamo comunque parlando di esempi "moderati", credo con un buon margine di sicurezza che se K. e F. fossero stati stragisti, torturatori o stupratori me ne sbatterei del valore delle opere e non le cagherei di striscio.
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    CITAZIONE (The Beach Strummer @ 18/1/2021, 18:00) 
    Seba onestamente non riesco a seguirti quando ti imbarbagli sul merito artistico.
    Quando parlo di merito non intendo "la fama" o "il complimento" all'artista, bensì lo spessore / la qualità oggettiva dell'opera prodotta, ovvero le capcità esecutive / compositive del'artista (quello che, un tempo, veniva definito "il genio", se è più chiaro)

    Questa questione - cosa possa essere considerato il valore "oggettivo" dell'arte - meriterebbe una discussione a parte, e probabilmente ce l'ha pure :D

    Caso Burzum: uomo deprecabile, pensa male parla male e agisce male. C'è però paradossalmente coerenza tra la sua scelta artistica e quella di vita, omicidio, fughe ed episodi di piromania inclusi. Non posso dire se sia una giustificazione o un'aggravante, però devo ammettere che mi capita spesso di ascoltarlo e non sono preda di sensi di colpa quando succede.
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    Interessante qusta precisazione sulle lotte interne dei dem, onestamente non l'avevo letta in questo modo (ma la mia conoscenza dell'ambiente USA e di Hollywood è praticamente inesistente). E a mente fredda si spiegherebbe anche l'accanimento nei confronti di Spacey (che ha impersonato un astuto arrivista politico, in una delle serie più celebrate degli ultimi anni, il cui percorso non deve essere stato così dissimile da quello di vari volti noti dei dem), o di cani sciolti come J. Carrey, D. Hoffman e Woody Allen, ovvero di gente che non si presta facilmente ad affiancare acriticamente la Clinton di turno come Springsteen e LadyGaga o a promettere pomp#ni a chi voterà per Hilary come Madonna.
    E' anche possibile che la presenza alla casa bianca di un presidente polarizzante come Trump abbia rappresentato l'humus perfetto per un movimento manicheo come il #metoo.

    CITAZIONE (Ispettore Zenigata @ 16/1/2021, 12:20) 
    Peraltro, era obiettivamente uno degli ultimi grandi produttori vecchia maniera, affaristi si, ma con anche un certo fiuto e senso artistico, basta vedere le persone che ha lanciato; l'ultimo baluardo in un mondo sempre più solo di indagini di mercato, Bechdel test, progetti cesellati nel dettaglio a tavolino per spuntare tutte le caselle imposte dall'alto e che poi magari finiscono comunque in mano al pubblico [vedi i casi di Sonic o degli ultimi Star Wars]

    Verissimo anche questo relativamente a Weinstein.
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    So che la bacchettonaggine moralisteggiante viene attribuita, e spesso non a torto, a certa sinistra miope e dogmatica (vedasi l'ipocrisia del "politically correct"), ma il caso del #metoo è un po' particolare: se si guardano i personaggi colpiti dal movimento con più durezza, sono quasi tutte icone di sinistra (o dem), in ogni caso anti-trumpiane. Difficile sia un caso.
    Cmq non vado oltre per evitare l'OT.

    Per tornare IT, è giustissimo il discorso di Seba su Lasciami leccare l'adrenalina, ed effettivamente il testo è sgradevole. Ricordo però di avere letto che Agnelli, all'epoca, era intrippatissimo con American Psycho, e vari suoi testi su Germi e Hai paura del buio? sembrano adottare la prospettiva del protagonista del romanzo (anche Male di Miele, ad esempio, che è più elusiva ma regala perle breteastoellisiane come "E la grandezza della mia morale è proporzionale al mio successo").
    Devo ammettere peraltro che preferivo le provocazioni magari fuori fuoco o sgradevoli del primo Agnelli all'"istituzionalizzazione" e alle provocazioncine ridicole (cantare senza maglietta a x-factor, santa pazienza...) che ci regala da un quindicennio a questa parte.
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    Bella domanda.

    Fare bella figura con confindustria? O con quella parte (economica) della comunità europea che vorrebbe approfittare del covid per commissariare gli Stati? Per fare eccitare la Boschi tornando a fare la parte dell'uomo forte? Per semplice narcisismo?
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    Di quel burlone di Renzi non diciamo niente?
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    Bella discussione, peraltro nella quale è arduo prendere una posizione precisa.

    CITAZIONE (Sickman. @ 14/1/2021, 19:53) 
    Comunque vorrei sottolineare che l'intento del topic (vedere il primo post) era quello di creare una discussione sulla possibilità di scindere l'arte dall'artista; non si parlava di semplici antipatie personali ma di persone che oggettivamente si sono macchiate di azioni aberranti e/o uscite socialmente riprovevoli (il primo esempio è quello di un omicida, Bertrand Cantat).

    Insomma, mettere Metallica, Britney Spears o Dave Mustaine sullo stesso piano di un omicida suona decisamente eccessivo, a meno che proprio non li odiate a morte :ph34r:

    Perfettamente d'accordo, credo che ci debba essere una discriminante chiara nel valutare certi atteggiamenti, discriminante che ad esempio il #metoo non ha avuto, per cui un produttore cinematografico che chiedeva/imponeva favori sessuali alle attrici viene messo nello stesso calderone con un attore (straordinario) come Spacey che 30 anni fa, ubriaco, aveva fatto avances ad una festa ad un ragazzino, e tutti e due vengono messi nello stesso calderone dei pedofili, dei violenti e dei razzisti. Un'operazione ambigua e(e per molti versi aberrante) che mi stupisce sempre meno che sia avvenuta durante il mandato trumpiano....

    CITAZIONE (Sgabrioz @ 12/1/2021, 22:39) 
    Una persona di cui ho grande stima, su questo tema, mi ha detto che in sostanza è giusta la valutazione del solo contributo artistico o musicale perchè, in un certo senso, la musica sotto alcuni aspetti è qualcosa che nasce disinteressandosi delle logiche della morale. La morale, intesa come giusto o sbagliato, ed i dilemmi etici non sono componenti fondamentali del linguaggio sonoro e dell'esperienza artistica in sé. Se dovessimo ragionare su questo piano a maggior ragione sarebbe futile ricollegare ad un disco elementi che non hanno a che fare con lo stesso processo creativo e che non sono hanno rilevanza per lo stesso.

    Capisco il discorso ma credo che abbia delle falle al suo interno. Ammesso (e non concesso, da parte mia) che la musica in astratto possa essere avulsa dalla morale, la musica popolare è caratterizzata in buona parte dalla commistione musica-parole, e le parole sottendono sempre una visione del mondo, e quindi anche un ambito che potremmo definire "etico", anche nei casi in cui le parole sembrano non significare niente o sembrano semplicemente futili.

    Ci sarebbe anche da fare un discorso sulla coerenza, del tipo che- se leggo i testi dei Rolling Stones - non posso sorprendermi del fatto che Jagger e Richards (e anche buon'anima di Brian Jones) siano stronzoni figli di buona donna, non lo hanno mai nascosto, mentre se lo stronzone si rivela Dylan, o Lennon un po' di fastidio me lo causa.
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    Sì, bella botta metallica, inusuale per old Paul.
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    Video di questo genere mi piacciono molto, inglobano prospettiva storica (senza fare pipponi) e specifiche musicali (senza tecnicismi sterili) utilizzando al meglio le caratteristiche della divulgazione audiovisiva. La durata intorno ai 10 minuti li rende poi tollerabili anche a gente, come me, che sta tutta la giornata davanti al pc e che agli special di 2 ore rinuncia senza pensarci troppo. Grazie per la segnalazione.
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    Mi credereste se vi dicessi che il disco nuovo di Macca è una discreta bombetta?
    Scritto e registrato durante il lockdown, McCartney III sembra un bel disco di Julian Cope (gran fan di Macca), e questo è uno dei migliori complimenti che si sia mai potuti fare ad un album solista del magico Paul.
    La ricercatezza melodica e più genericamente sonora è innegabile, con Macca che a 78 anni si avventura in sonorità non proprio consuete per lui, a volte sghembe, altre quasi dissonanti (Deep Deep Feeling), e canta alternando toni bassi e bizzarri falsetti.
    Manca forse la canzone da ko (anche se Long Tailed Winter Bird e The Kiss of Venus - che, come When Winter Comes, sembra un omaggio ai Kinks - ci si avvicinano molto) ma nel complesso il risultato è rimarchevole, se non addirittura miracoloso.
157 replies since 5/5/2006
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